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L’ITALIA HA QUASI SCONFITTO LA “MUCCA PAZZA”, NIENTE PIU’ PERICOLI DALLA CARNE: LO DICONO GLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI A CONGRESSO A TORINO

La Bse, meglio nota come “mucca pazza”, in Italia è quasi scomparsa anche se l’ultimo caso è stato diagnosticato la scorsa settimana in una bovina di Bergamo di 14 anni, portando a 145 i casi confermati nella popolazione bovina, dal 2001 ad oggi. E’ emerso dalle “due giornate” del Congresso n. 14 che ha riunito a Torino gli Istituti Zooprofilattici, con esperti di fama nazionale ed internazionale nel campo delle malattie da prioni, sia animali sia umane.

E’ stato fatto il punto sul lavoro svolto dal 2001 ad oggi per combattere la Bse in Italia, grazie all’imponente attività di controllo della malattia attuata e coordinata dal Centro di Referenza di Torino. Secondo i ricercatori, la sorveglianza in atto ha permesso l’eliminazione di ogni rischio di infezione dalla carne per il consumatore e ha consentito la quasi completa eradicazione della malattia, seppure non ancora la sua scomparsa assoluta. La lotta vincente contro la mucca pazza, dicono gli esperti, ha inoltre aperto nuove frontiere negli studi che riguardano due malattie degenerative del sistema neurologico, gravi e diffuse quali l’Alzheimer e il Parkinson.

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