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L’ITALIA MANTIENE IL QUARTO POSTO PER PAGAMENTI UE (4 MILIARDI DI EURO), NONOSTANTE CONTI IL MAGGIOR NUMERO DI AGRICOLTORI (1,24 MILIONI). PRIMA LA FRANCIA, POI LA GERMANIA CHE “STRAPPA” IL SECONDO POSTO ALLA SPAGNA. COSÌ IL RAPPORTO FINANZIARIO 2011

In Europa, l’Italia continua a mantenere, con oltre 4 miliardi di euro, il quarto posto nella lista dei beneficiari di finanziamenti alle aziende agricole, nonostante conti il numero maggiore di agricoltori (1,24 milioni). Al primo posto resta la Francia, con il doppio dei fondi elargiti all’Italia (8 miliardi) ma con poco più di un terzo del numero di produttori, seguita dalla Germania (5,3 miliardi), che “strappa” la seconda posizione alla Spagna (5,2 miliardi). I dati emergono con la pubblicazione del rapporto finanziario 2011 sulla distribuzione, da parte della Ue, di 40,2 miliardi di euro sotto forma di pagamenti diretti alle imprese agricole che si impegnano a produrre nel rispetto della tutela dell'ambiente, del territorio, della qualità e nel rispetto del benessere degli animali.

I produttori italiani, quindi, nel 2011 hanno ricevuto contributi europei per 4,04 miliardi di euro distribuiti però tra 1,24 milioni di produttori, con la conseguenza che oltre mezzo milione di loro ha ricevuto “briciole”, ossia tra zero e 500 euro di finanziamenti Ue, mentre per 290.000 il contributo è arrivato appena a 1.250 euro. Per altri 240.000, poi, i pagamenti Ue sono saliti in una forchetta che va dai 2.000 ai 10.000 euro.

Sono invece 3.200 i produttori italiani che beneficiano maggiormente della Pac, con contributi annui che vanno da 100.000 e oltre 500.000 euro. Questo non vale solo per l’Italia. Bruxelles ammette che i pagamenti diretti non sono ancora equamente distribuiti tra i beneficiari degli Stati membri in quanto, in media, l’80% dei beneficiari riceve circa il 20% dei pagamenti Ue. Da qui la battaglia, portata avanti da Bruxelles per la riforma della Politica agricola europea, di porre un tetto ai contributi versati a ogni produttore, e di focalizzare l’aiuto Ue solo sui veri agricoltori, cioè solo su coloro che producono.

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