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L’Italia nel 2015 sfiora i 37 miliardi di euro di export alimentare (+8% sul 2014), merito, per il Ministro Martina, di Expo ed azione del Governo. Al top i mercati di Germania (6,5 miliardi di euro), Stati Uniti (3,6 miliardi di euro) e Cina

Il comparto agroalimentare, nel 2015, ha fatto registrare un export pari a 36,848 miliardi di euro, come raccontano i dati, ormai definitivi, dell’Istat, ripresi e commentati anche dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che sottolinea come il risultato sia persino “superiore al nostro obiettivo, sfiorando quota 37 miliardi di euro nelle esportazioni con un aumento dell’8% sul 2014. Da maggio a dicembre l’aumento sul 2015 è stato di quasi 1,7 miliardi di euro, sfruttando così l’effetto positivo di Expo Milano 2015, dove l’Italia ha saputo presentare la forza delle sue filiere in più di 50.000 incontri. Si sono aperti nuovi scenari - continua Martina - che stiamo consolidando attraverso partnership strategiche, in mercati dal potenziale interessante come ad esempio l’Iran. A questo si aggiunge il lavoro unitario di promozione che il Governo ha fatto con il piano per l’internazionalizzazione del made in Italy. Rispetto a 12 mesi fa, oggi l’agroalimentare ha un segno unico distintivo, che lo rappresenta in maniera univoca ed è stato protagonista anche di una campagna mirata su un mercato strategico come quello degli Usa, e un piano di azioni che porta tutto il sistema a fare squadra. Se non fosse stato per gli effetti dell’embargo russo avremmo certamente superato i 37 miliardi. Questi risultati - conclude il Ministro - sono la prova che possiamo raggiungere quota 50 miliardi entro il 2020”.
La principale area di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani si conferma l’Unione europea, andando oltre i 24 miliardi di valore con una variazione del 6,1% sul 2014. In questo scenario tra i Paesi più importanti c’è la Germania che nel 2015 ha importato 6,5 miliardi di euro di prodotti agricoli e alimentari made in Italy. Cresce del 9,4% l’area extra Ue, superando i 12 miliardi di euro. Spiccano gli aumenti del mercato degli Stati Uniti d’America che arriva a 3,6 miliardi con un +20% sul 2014 e della Cina, che con un incremento del 23%, sfiora il mezzo miliardo complessivo.

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