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L’ITALIA PERDE LA PROPRIETÀ DI UN ALTRO PEZZO DELLA PROPRIA STORIA GASTRONOMICA, COVA, STORICO MARCHIO DELLA PASTICCERIA MILANESE CHE, DOPO IL FALLIMENTO DELLA TRATTATIVA CON PRADA, ENTRA UFFICIALMENTE A FAR PARTE DEL GRUPPO FRANCESE LVMH

L’Italia perde la proprietà di un altro pezzo della propria storia gastronomica, Cova, storico marchio della pasticceria milanese che, dopo il fallimento della trattativa con Prada, entra ufficialmente a far parte del gruppo francese Lvmh, la holding di Louis Vuitton, che adesso controlla la maggioranza del capitale sociale, mentre restano come soci e nel management sia il titolare, Mario Faccioli, sia le figlie Paola e Daniela. In una nota diffusa dal gruppo francese, Lvmh fissa gli obiettivi: “preservare questa vera e propria istituzione della storia milanese, mantenendo negli attuali spazi la Pasticceria di Via Monte Napoleone, e sostenere con forza il suo sviluppo a livello internazionale”, sul solco di una storia di successi che dura da 200 anni. Continuando, quindi, grazie alle sinergie di cui dispone il gruppo d’Oltralpe, l’opera iniziata già negli anni ‘90 con le prime succursali all’estero, a partire da Hong Kong, nel 1994, fino a Tokyo e Shanghai, anche se i prodotti Cova si trovano anche in tanti locali italiani e in molte delle navi da crociera più prestigiose.

Focus - La storia di Cova

La pasticceria fu fondata nel 1817 da Antonio Cova, un soldato di Napoleone che aveva iniziato come “offelliere” in Galleria De Cristoforis. Nel ‘43 fu colpita, come il vicino Teatro alla Scala, dai bombardamenti alleati. Nel 1950 il trasferimento in via Monte Napoleone. Nel 2007/2008 ha ricevuto dal Comune di Milano e dall’Ente Provincia i titoli di Bottega Storica e di Esercizio di Rilevanza Locale. Ora la nuova proprietà permetterà di aumentare le possibilità di sviluppo a livello mondiale, portando grazie ai “Department Store” con il marchio Louis Vuitton l’eccellenza della pasticceria italiana nel mondo.

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