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L’OBESITÁ GLOBALE CONTRIBUISCE AL RIALZO DEI PREZZI DEL CIBO NEL MONDO: LO AFFERMA LA PRESTIGIOSA RIVISTA SCIENTIFICA LANCET

L’obesità contribuisce alla crisi alimentare mondiale: la popolazione obesa, infatti, consuma mediamente il 18% di energia in più di cibo, e anche per muoversi in macchina le persone in sovrappeso consumano più energia da carburanti. Questo, spiega una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet, determina il rialzo dei prezzi, direttamente perché fa aumentare la domanda globale di cibo, indirettamente perché il maggior consumo di carburanti per il trasporto determina un aumento dei costi che si ripercuote sulla produzione agricola.

Secondo i calcoli di Phil Edwards e Ian Roberts della London School of Hygiene and Tropical Medicine, una popolazione di peso normale (con indice di massa corporea mediamente pari a 24,5 kg/metri quadrati), consuma in media 1550 calorie di cibo per persona al giorno per mantenere il proprio metabolismo basale, e altre 950 calorie a persona al giorno per le attività quotidiane, per un totale di 2.500 calorie. Una popolazione obesa, quindi indice di massa corporea mediamente pari a 29 kg/m2, ha bisogno di 1680 calorie per persona al giorno per mantenere il proprio metabolismo basale e altre 1280 calorie a persona al giorno per le attività quotidiane, per un totale di 2980 calorie. Quindi, hanno stimato gli esperti, una popolazione obesa di un miliardo di individui consuma il 18% di energia in più solo da cibo. Questo aumenta la domanda di prodotti alimentari e quindi i costi dei cibi.
Ma c’è dell’altro: gli obesi si muovono più spesso in macchina che non in bici o a piedi. Questo crea un maggior consumo di energia, da aggiungere al fatto che si consuma più carburante per trasportare masse maggiori. Questo “surplus” di consumo di carburanti si riflette sul rialzo dei costi del petrolio e, quindi, su quello dei costi agricoli per la produzione di cibo. Una concatenazione di fattori, hanno concluso gli esperti, che dà il suo contributo alla crisi alimentare e che può essere spezzata solo disincentivando l’uso di veicoli e promuovendo il trasporto in bici o a piedi, che farà bene contro la sedentarietà e il sovrappeso, ridurrà l’emissione di gas serra e la domanda di petrolio, diminuendo così i costi di produzione dei cibi e ridistribuendo più equamente il consumo alimentare nel mondo.

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