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L’OLIO MADE IN ITALY PROTAGONISTA A PECHINO: DOPO LO SCALPORE SUSCITATO DAL CASO DELL’OLIO TAROCCATO, L’AMBASCIATA ITALIANA VUOLE FARE CHIAREZZA. OGGI L’INCONTRO TRA AUTORITA’ E ASSOCIAZIONI DI CINA ED ITALIA

L’olio Made in Italy protagonista a Pechino dove oggi, nella sede dell’Ambasciata italiana, esperti e agronomi del Belpaese si riuniranno per un convegno dedicato alle tecniche produttive e alle procedure di controllo dell’industria olearia nella Penisola. Dopo lo scalpore suscitato, nei mesi scorsi da un’inchiesta che denunciava casi di olio italiano “taroccato” in Cina, l’Ambasciata italiana intende fare chiarezza su uno dei prodotti meglio tutelati e garantiti del comparto agroalimentare italiano, dimostrando il rispetto, da parte dei produttori e distributori di casa nostra, delle normative per la tutela dei consumatori italiani e cinesi per quanto concerne la produzione, l’esportazione e la commercializzazione dell’olio d’oliva italiano.

All’evento saranno presenti autorità istituzionali, associazioni di categoria e operatori privati italiani e cinesi, tra cui Mauro Meloni, direttore del consorzio Extravergine di qualità, Bian Zhenhu, presidente della Camera di commercio cinese agro-alimentare, Emilio Gatto, direttore generale del Ministero per le Politiche Agricole (Ispettorato qualità e repressione frodi agro-alimentari) e, in collegamento video, Jean-Louis Barjol, direttore del Consiglio oleicolo internazionale. Interverranno anche l’Ambasciatore italiano, Attilio Massimo Iannucci, il direttore dell’ex ufficio Ice di Pechino, Antonino Laspina, e il responsabile del Desk per la tutela della proprietà intellettuale del ministero dello Sviluppo economico, Giovanni De Sanctis, per un evento che, come spiegano dall’ambasciata, sarà l’occasione per spiegare alle autorità e ai media cinesi che l’olio italiano è quello più controllato di tutta Europa, e quello su cui il consumatore medio cinese può fare maggiore affidamento la tracciabilità del prodotto.

“Rafforzando la credibilità dell’Italia come produttore d’olio d’oliva - spiega l’ambasciatore Iannucci - si difende indirettamente l’intera catena produttiva agroalimentare italiana che, qui come altrove nel mondo, ha parzialmente sofferto di una campagna mediatica sostanzialmente acritica”.

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