I produttori e i consumatori dell'olio toscano possono stare tranquilli: la denominazione di origine toscana è protetta. Lo ha assicurato l'assessore regionale all'Agricoltura, Tito Barbini. Insomma, benchè un regolamento comunitario stabilisca che l'origine dell'olio sia determinata non dal luogo di produzione delle olive ma dal luogo del frantoio che le trasforma, nessun olio che non sia interamente prodotto in Toscana, in tutte le sue fasi, potrà indebitamente accreditarsi come "toscano" e questo anche dopo la decisione della Corte di Giustizia Europea che ha respinto il ricorso presentato dall'Italia contro il regolamento comunitario n. 2815/1998.
Lo ha ricordato l'assessore Barbini rispondendo alle legittime preoccupazioni che la recente sentenza della Corte di giustizia europea ha diffuso tra le aziende produttrice e tra quanti, non solo in Toscana, apprezzano l'olio prodotto nella regione. "Sono convinto che, anche dopo la decisione della Corte di giustizia, sia necessario promuovere tutte le iniziative necessarie per cambiare un regolamento che rappresenta, tra l'altro, un precedente pericoloso, anche per altri comparti produttivi strategici della nostra agricoltura», ha affermato tra l'altro Barbini. "Però è importante non fare confusione e non cedere all'allarmismo - ha aggiunto - perchè la normativa europea parla comunque chiaro: nessuno potrà chiamare toscano un olio prodotto con olive greche o spagnole solo perchè è stato usato un frantoio toscano".
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