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L’ORTO DI MICHELLE FA SCUOLA A VILLA TAVERNA. L’AMBASCIATORE THORNE L’INAUGURA INSIEME AGLI STUDENTI DI AGRARIA DI ROMA. E COSÌ DOPO LA CANTINA VOLUTA DALL’EX AMBASCIATORE SPOGLI, L’AMBASCIATA ITALIANA USA È SEMPRE PIÙ “GOURMAND”

L’orto di Michelle Obama fa scuola a Villa Taverna. Ispirandosi alle coltivazioni ormai da due anni avviate nel giardino della Casa Bianca dalla first lady, una via di mezzo tra gli orti di guerra del secolo scorso e quelli, rigidamente biologici e assolutamente chic, di moda sulle terrazze di Manhattan, anche l’ambasciatore David Thorne e la moglie Rose hanno deciso di coltivare una parte del meraviglioso giardino della loro residenza ai Parioli. E per farlo hanno chiamato in aiuto i ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario Statale “Giuseppe Garibaldi” di Roma che hanno partecipato ad un concorso per la realizzazione del progetto dell’orto ideale. Ed oggi sono arrivati con zappe e rastrelli per interrare, insieme all’ambasciatore e ai rappresentanti dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Roma, le prime piantine dell’orto che misura 18 metri per 18 e prevede la coltivazione a rotazione nell’arco di 12 mesi di un’ampia varietà di prodotti. “Come l’orto di Michelle Obama anche il nostro orto sottolinea l’importanza e la necessità di sane abitudini alimentari, soprattutto in un’epoca in cui l’obesità infantile e il diabete sono ormai considerate emergenze nazionali sia negli Stati Uniti che in Italia”, ha detto Thorne mostrandosi convinto sostenitore della crociata salutista lanciata dalla first lady.

“La qualità della vita e’ strettamente legata al cibo che mangiamo, coltivare un orto naturale e nutrirsi dei suoi prodotti contribuisce ad accrescere in noi la consapevolezza di una vera e propria cultura del cibo da tramandare ai nostri figli”, ha aggiunto l’ambasciatore che ha spiegato che la produzione dell’orto verrà utilizzata dai cuochi dell’ambasciata. E ha sottolineato l’importanza di tornare alle tradizioni di un agricoltura e un alimentazione piu’ sana proprio in paese come l’Italia “patria della buona cucina”. L’ambasciatore ha anche premiato in ragazzi dell’agrario per i loro progetti - che sono tutti poi confluiti nella realizzazione vera e propria dell’orto che e’ un’iniziativa del dipartimento dell’Agricoltura di Washington - tra i quali spicca quello per un “orto meditativo” che, spiegano gli studenti, prevede anche un percorso tra i solchi, tra gli ortaggi e le erbe aromatiche, con tanto di panchina per la contemplazione.

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