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L’UNIONE DELLE IMPRESE STORICHE DELLA TOSCANA SI ARRICCHISCE: ENTRANO FATTORIA DI ARTIMINO E CECCHI

Dopo Antinori, Biondi Santi, Frescobaldi, Mazzei e Ricasoli, altre due prestigiose realtà toscane, celebri per la propria eccellenza vitivinicola, entrano a far parte della Uist - Unione Imprese Storiche Toscane, l’associazione che, dal 2000, riunisce i marchi ultracentenari testimoni della storia e dell’identità economica della nostra Regione. Le due new entry si chiamano Fattoria di Artimino e Luigi Cecchi & Figli.
Le loro adesioni saranno formalizzate il 26 marzo nella sede della Fondazione Palazzo Strozzi, con la quale é allo studio un progetto di stretta collaborazione su eventi legati al patrimonio culturale fiorentino e toscano.

Con l’ingresso di Fattoria di Artimino e Luigi Cecchi & Figli diventano 25 le imprese componenti la Uist, articolate nelle Province di Firenze (20), Siena (4) e Livorno (1). Un importante allargamento, su scala numerica e territoriale, che ha già portato nel 2009 all’affiliazione della Luigi Salvadori (Scandicci) e della Grevi Mode (Signa).

Il nome di Artimino è legato a quello della bellissima Villa Medicea, costruita nel 1596 per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici su progetto dell’architetto Bernando Buontalenti, ed ancora immersa nei suoi 732 ettari: 70 di nobili vitigni (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Canaiolo, Trebbiano, San Colombano, Mammolo, l’Occhio di Pernice), e altri 150 a oliveto con 23.300 piante che consentono di ottenere un rinomato olio extravergine. Anche la Luigi Cecchi & Figli è un altro marchio storico del settore vitivinicolo toscano, con sede a Castellina in Chianti. Un marchio legato al nome della famiglia Cecchi che, dal 1893, è stata protagonista nell’evoluzione del mondo del vino sia come prodotto che come filosofia. Cecchi conta oggi 300 ettari di vigneti, dislocati in quattro zone diverse del centro Italia: Chianti Classico, San Gimignano, Maremma Toscana e Umbria.

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