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L’UNIONE EUROPEA DA’ IL VIA LIBERA ALLA LEGGE REGIONALE DEL VENETO SUI CIBI A “KM 0”, CHE PER LA PRIMA VOLTA RICONOSCE UFFICIALMENTE I PRODOTTI AGRICOLI DI PROSSIMITA’: LO COMUNICA LA COLDIRETTI

Con il via libera dell’Unione Europea alla legge regionale del Veneto, è finalmente operativa la prima normativa sui cibi a “km zero”. Lo comunica la Coldiretti precisando che, approvato dalla Regione Veneto su iniziativa della stessa Coldiretti, che ha raccolto le firme in suo sostegno, il testo innovativo introduce per la prima volta la definizione di “prodotti agricoli a Km zero”, individuando caratteristiche precise ed essenziali, quali stagionalità, sostenibilità ambientale, qualità organolettiche e legame con la tradizione culinaria.

In un Paese come l’Italia dove oltre l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma e la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura, la nuova norma, promuovendo il consumo di prodotti locali, “aiuta le tasche - sottolinea il presidente della Coldiretti Veneto, Giorgio Piazza - ma anche la salute e l’ambiente in quanto riduce le emissioni di gas ad effetto serra che provocano cambiamenti climatici”.

Dopo la pubblicazione nel Bur, la normativa sarà applicabile a tutti gli effetti, autorizzando anche gli enti locali a promuovere l’orientamento del consumo dei prodotti di provenienza regionale in mense pubbliche, nella ristorazione collettiva e in tutti i supermercati. Tra gli obiettivi della legge, vi è la promozione del patrimonio agroalimentare regionale nei pasti di scuole elementari, istituti scolastici superiori, università, ospedali e caserme nella misura del 50%, una percentuale che, secondo la Coldiretti, non discrimina il prodotto di origine extraregionale o straniera ma valorizza le tipicità locali consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli, sostenibili in termini di prezzo e meno impattanti sull’ambiente.

L’articolato prevede inoltre spazi riservati agli agricoltori nei mercati rionali, che non andranno a ledere gli interessi di altre categorie, ma integreranno la gamma delle offerte stagionali ai consumatori attraverso la filiera corta. Significativa è, per la Coldiretti, l’adozione di menù a Km zero da parte di alcuni ristoratori che impiegano ricette a base per il 30% di specialità provenienti dalle campagne circostanti.

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