Quella che l'istituto di viticoltura dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto dal professor Mario Fregoni, si propone è un'iniziativa nuova: esportare oltre confine, ad iniziare da Usa, California e Stato di Washington, ma anche in Australia, Nuova Zelanda, Cile e Argentina, cloni di vitigni italiani, sia tradizionali che frutto di nuovi incroci selezionati a Piacenza e non ancora coltivati in Italia.
In America, le viti italiane sono già arrivate, grazie a un contratto stipulato con l'Agrivitis California, l'istituto di viticoltura della Cattolica ha già fornito due cloni di una ventina di vitigni. I più noti sono Prosecco, Vermentino e Bonarda. I più nuovi, Malvasia rosa, Malvasia grigia, Malvasia Striata ... I vitigni saranno sottoposti a due anni di "quarantena" e saranno sottoposti a strettissimi controlli sull'assenza di virus, di filossera, di flavescenza dorata. A controllare i livelli di qualità del vino prodotto in territorio americano sarà la stessa Università Cattolica di Piacenza.
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