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L’urlo di Tardelli, le notti magiche di Italia ‘90, le lacrime di Baresi e Baggio, e quelle tavole imbandite davanti alla Tv ... Storia sentimental-gastronomica dei Mondiali nel volume “Cucinare con i piedi. Storie di cene mondiali” di Pierpaolo Lala

Non Solo Vino
Cucinare con i Piedi di Pierpaolo Lala

L’urlo incontenibile di Marco Tardelli, la mano di Dio di Maradona, le notti magiche di Italia ‘90, le lacrime di Baresi e Baggio, l’incedere da zombie di Ronaldo, il golden gol coreano, la testata di Zidane a Materazzi, la figuraccia in Sud Africa. La storia dei Mondiali di Calcio è intrecciata indissolubilmente alle nostre vite. Amori, amici, scuola, università, lavoro, famiglia, salute, viaggi, matrimoni, compleanni. Per ogni ricordo una partita. Per ogni partita un ricordo. E se pensiamo ai Mondiali, agli Europei, alle finali di Champions abbiamo una certezza: ogni fischio d’inizio si fa occasione ghiotta per teglie, barbecue, spaghettate volanti, panini, patatine fritte, vino o birre ghiacciate. Perché se da sempre gli italiani sono commissari tecnici, da alcuni anni sono diventati anche chef: 4-4-2 e frittura, fuorigioco e coppapasta, contropiede e impiattamento, dribbling e croccantezza, calcio d’angolo e teglie. Campi di calcio e tavole imbandite, ricordi e rimorsi, rancori e lacrime, tifosi di calcio e pasti consumati guardando le partite sono gli ingredienti di “Cucinare con i piedi. Storie di cene mondiali, volume a cura di Pierpaolo Lala (Fornelli Indecisi & Lupo Editore), una storia sentimentale e gastronomica della Coppa del Mondo, da Germania 1974 a Brasile 2014, ed un’ode al calcio mangiato.

Le partite di calcio sono una scusa, un pretesto per incontrarsi e gozzovigliare. Ognuno porta
qualcosa e il gioco è fatto. Il tavolo dei piccoli nelle sere d’estate come fosse Natale, compleanni festeggiati con il gol decisivo di Jorge Burruchaga, quelle cene tra amici che giocavano a fare l’imitazione di Bruno Pizzul, un panino solitario, una sontuosa cena conclusasi con un litigio furibondo mentre tutta Italia gioiva. Centinaia di ricette dei 32 Paesi che si sfidano in Brasile si alternano alle regole del “giuoco” del calcio e agli aneddoti che coinvolgono le squadre, i calciatori e gli spettatori. Perché il calcio è anche una tavola imbandita, con cui festeggiare i trionfi o “sfogare” le delusioni. Ogni evento sportivo o partita hanno un ricordo, o più di uno. E spesso questi hanno a che fare con il buon cibo. Quante volte guardare un match è stata un’occasione per bere e mangiare qualcosa in buona compagnia? Di certo tante. E siamo sicuri che sarà lo stesso per Brasile 2014.

Nel volume, ricordi e narrazioni sono affidati alle voci Marcello Aprile, Dario Quarta, Mauro Favale, Peppe Ruggiero, Danilo Siciliano, Osvaldo Piliego, Fausto Romano, Simona Toma, Dario Goffredo, Gianluca Morozzi. Il calcio di rigore è affidato ad Antonio Iovane mentre un terzo tempo speciale è nel racconto di Alessio Viola. Il blogger Andrea Ferraretto e il gustosofo Pino De Luca orientano nel fantastico mondo delle ricette da gioco selezionate da Gabriella Morelli e Antonietta Rosato e scritte da appassionati e appassionate da tutta Italia con consigli per trasformare alcuni piatti tipici delle altre 31 nazioni che, con l’Italia si sfidano in Brasile. Nel ricettario anche undici piatti “mancini” a cura del progetto Cucina Mancina per i diversamente onnivori, che mangiano differente per necessità o per scelta. Completano il libro le regole del calcio davvero speciali e aneddoti che coinvolgono le squadre, i calciatori, gli spettatori e l’Italia. Il mondiale non è mai stato così gustoso.

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