Una birra che arriva direttamente dallo spazio: è quasi pronta in Giappone la prima “bionda” ottenuta utilizzando piante di orzo cresciute sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il progetto, presentato a Tokyo da uno dei tre principali produttori di birra nipponici, Sapporo Breweries, mira a realizzare entro l’anno 630 litri di “birra spaziale” e altri 100 litri di speciale tè, anch’esso derivato dai semi d’orzo coltivati nello spazio. Il produttore nipponico ha partecipato a uno studio in collaborazione con l’Università di Okayama (Giappone occidentale) e l’Accademia delle Scienze russa, con l’obiettivo di verificare la fattibilità della produzione di orzo da birra nello spazio.
Dai test, effettuati nel 2006 nel modulo russo della Stazione Spaziale Internazionale, è emerso che l’orzo in questione può crescere in tale ambiente esattamente come avviene sulla terra. Una volta tornati sulla superficie terrestre, i semi sono stati coltivati congiuntamente dall’Università di Okayama e dal produttore Sapporo. Dallo speciale raccolto sono attesi dai 40 ai 50 chilogrammi di orzo discendente dalle piante “spaziali”.
“Se si riuscisse a dimostrare scientificamente la possibilità di coltivare prodotti agricoli nello spazio - afferma uno dei responsabili del progetto, Manabu Sugimoto - si aprirebbe la strada per una possibile autosufficienza alimentare dell’uomo fuori dalla superficie terrestre, permettendo al tempo stesso permanenze ben più lunghe rispetto a quelle imposte dai limiti attuali”.
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