In tanti Paesi, a cominciare proprio dall’Italia, la marijuana rientra nelle sostanze proibite, per cui ne è vietata sia la coltivazione che il consumo. In altri, invece, come l’Olanda e diversi Stati Usa, il consumo, pur rigidamente normato, è essenzialmente libero, così come la coltivazione, tanto che in California la marijuana ha incuriosito più di un vigneron, che hanno pensato bene di sperimentare vini alla cannabis, non una novità assoluta, ma nel pieno della legalità, e senza alcun effetto psicoattivo. Che sia o meno una nuova frontiera per il mondo enoico è tutto da verificare, intanto a far incontrare cannabis e vite ci pensa un gruppo di viticoltori californiani: il Wine Industry Network, nato per mettere in rete le esigenze del mercato del vino e far incontrare produttori e buyer, ospiterà il primo congresso dedicato a “Vino & Marijuana”, di scena il 3 agosto a Santa Rosa, in California (http://wineindustrynetwork.com).
Al centro, la possibilità di sviluppare progetti congiunti tra i produttori di marijuana e quelli di vino dello Stato californiano, con la consapevolezza che non si tratta di una boutade, ma di un progetto serio, che vuole trovare i punti i comune tra i due settori ed il modo migliore per farli fruttare. L’aspetto più importante, però, sarà quello educativo, perché è fondamentale che i produttori dell’uno e dell’altro prodotto imparino a conoscersi, così da capire l’impatto che la legalizzazione della cannabis può avere sul mercato e quali sono le opportunità per il settore enoico. Tra gli altri temi che animeranno il Congresso, regolamenti, requisiti di vendita, immagine pubblica, turismo ed agricoltura.
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