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VINO & CULTURA

La cantina urbana con la vista più bella del mondo: è quella di Bibi Graetz a Fiesole

Nel “salotto buono” sulle colline di Firenze, con vista sulla “culla” del Rinascimento, l’ex Hotel Aurora è la nuova “casa” di Testamatta e Colore

Fiesole è il “salotto buono” che non ti aspetti. Alzando lo sguardo da Firenze si scorge, su in alto, tra la Basilica di San Francesco e la torre della Cattedrale, un’impressione del piccolo Comune da cui è derivata la cultura fiorentina. Prima che i romani, intorno al 200 d.C, ponessero il Carro e il Decumano nella pianura piena di gigli, la civiltà etrusca impartiva lezioni di stile e di vita raffinata, dalle dolci colline intorno alla città. Dove, nei secoli, hanno trovato dimora tanti celebri artisti, dal Boccaccio a Benedetto da Maiano, dal Beato Angelico ad Arnold Böcklin, e poco più in là, anche il Vate Gabriele D’Annunzio a Settignano, alla Capponcina, ha passato la stagione dell’innamoramento con la diva Eleonora Duse. Oggi, la conca della campagna fiesolana è lo sfondo del meraviglioso Teatro Romano, e il preludio del Mugello, in singolare quiete e lontananza dai riflettori rispetto ad altri territori della Toscana, ma con ristoranti storici e strutture d’hôtellerie d’eccellenza come il Belmond San Michele sul Parco di Montececeri dove Leonardo da Vinci fece volare, seppur con esiti nefasti, il primo prototipo di elicottero. Non manca, ovviamente, il vino, fin dall’epoca degli Etruschi, e oggi con una vera e propria cantina urbana con la migliore vista sulla Cupola del Brunelleschi e i gioielli della “culla” del Rinascimento: è quella di Bibi Graetz, produttore istrionico e tra le griffe più apprezzate del vino di Toscana, che controcorrente (come avevamo raccontato su WineNews, mentre oggi siamo andati a trovarlo) dalla campagna toscana e dai vigneti del Castello di Vincigliata, è tornato in città, dove il suo sogno enoico è cominciato, facendo rinascere lo storico Hotel Villa Aurora come nuova ed eclettica “casa” dei suoi vini-icona, i cru Testamatta e Colore, unendo dimora di famiglia, cantine e “wine hotel” sul modello delle maison francesi.
In Piazza Mino a Fiesole da anni vi era un edificio che chiedeva un tributo di maggior attenzione, l’Hotel Aurora che ha di fatti la più bella terrazza che si affaccia sul panorama fiorentino, e dove hanno soggiornato, ammirandolo, personalità come la Regina Vittoria d’Inghilterra, i Reali d’Olanda e del Belgio e Margherita di Savoia, ma anche la vecchia discoteca Blue Bar degli anni Settanta, caduti in abbandono fino alla chiusura. È nel 2019 che il dinamico-imprenditore artista Bibi Graetz annunciò la volontà di traslocare la sua produzione vinicola nelle strutture dell’ex albergo, acquistato non appena saputa la notizia della messa in vendita, con le aspettative per il nuovo cuore pulsante ed enologico della piazza più bella di Fiesole salite alle stelle.
Oggi, nell’autunno del 2023, il Testamatta e il Colore, ovvero le eccellenze enologiche a firma Graetz, hanno la loro nuova casa e che casa. Una cantina in città, dove si è svolta la regolare presa in consegna delle uve in questa ultima vendemmia. Nei giorni di raccolta infatti nell’aria di Piazza Mino l’odore primario era quello delle vinacce, con i carrelli e le presse esposte a vista per la gioia dei fiesolani e dei numerosi turisti.
Nelle sale dell’ex Albergo Aurora, in un labirinto fitto di corridoi e sale da dancing, oggi si snoda la produzione dei vini di Bibi Graetz, tra tonneau, barrique ed acciai. Non manca la sezione archivio che è un caveau delle vecchie annate, dei formati più interessanti, un piccolo impero di Sangiovese sul quale il sole non tramonta dal vigneto all’Olmo per rimanere in zona Fiesole, passando da quello del Chianti Classico, fino all’Ansonica coltivata all’Isola del Giglio.
Una cantina in città che rappresenta una peculiarità ed un’opportunità anche didattica per raccontare il vino al pubblico che spesso percepisce distante il mondo delle cantine disseminate negli angoli remoti delle campagne. La natura cittadina di questa cantina, unita alle decine di milioni di turisti che arrivano a Firenze ogni anno gettano una luce sulla possibilità di trasmettere direttamente il significato della cultura di fare vino. Inoltre l’ambiente raffinato di questa struttura del XIX secolo oggi prestato a cantina è arricchito dalle sculture di Gidon Graetz, padre di Bibi e dai suoi dipinti.
Nella Toscana che ha scritto la storia del vino, dal Chianti Classico al Brunello di Montalcino, da Bolgheri alla Vernaccia di San Gimignano, dal Nobile di Montepulciano al Chianti, passando per la Maremma, e non solo, ora vi è un nuovo punto di riferimento per i wine lovers di tutto il mondo anche a Fiesole, un “wine club” che apre le porte solo su prenotazione, per ora, dove poter degustare i vini e godere della cantina urbana con la vista più bella del mondo.

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