LA COLDIRETTI FOTOGRAFA L'AGRICOLTURA ITALIANA

L'agricoltura italiana è da primato. Lo afferma la Coldiretti, una delle associazioni di catgeoria più rappresntative degli agricoltori, che attribuisce all'Italia il primo posto in Europa nel valore aggiunto generato dal settore agricolo ed il secondo per valore finale, ricordando anche il nostro primato tra i paesi Ue per le imprese agricole biologiche presenti.

L'Italia, si lòegge in una nota, è il primo produttore di riso, tabacco, olio di oliva, frutta fresca, ortaggi freschi; il secondo di granturco, uova, pollame, vini e mosti; il terzo di barbabietole da zucchero, frumento, carni bovine.

Un'impresa italiana su cinque, inoltre, si dedica all'attività agricola e forestale (per un totale di 1.059.169 unità iscritte alle Camere di Commercio), con una superficie coltivata di 20 milioni di ettari e oltre 7 milioni di bovini, 8 milioni di suini e quasi 11 milioni di ovini allevati. Il commercio con l'estero nell'agroalimentare presenta, però, nonostante tutto questo, un saldo negativo per un valore di oltre 18.000 miliardi di lire. L'Italia è anche il Paese dell'Europa che ha maggiormente utilizzato le opportunità offerte dall'Unione Europea in materia di agricoltura ecocompatibile e biologica, assorbendo quasi il 30% delle risorse comunitarie destinate a questo obiettivo. E infatti l'Italia è il più biologico dell'Unione Europea, con 49.018 imprese agricole biologiche su un totale comunitario di 105.000 e con 958.687 ettari di superficie interessata, su un totale comunitario di circa 3 milioni di ettari. I numeri sono esplosi soprattutto negli ultimi anni, visto che nel 1995 le imprese biologiche erano 8.921 e la superficie dedicata di 182.890 ettari. Di conseguenza, anche l'utilizzo di prodotti fitosanitari ha subito negli ultimi 10 anni un drastico ridimensionamento, passando dalle oltre 62.000 tonnellate di sostanza attiva con funzione fitosanitaria commercializzate nel 1988 alle circa 46.800 tonnellate del 1998.

Ma la Coldiretti non dimentica di evidenziare il primato dell'Italia anche sul piano qualitativo: l'elenco nazionale dei prodotti tradizionali comprende infatti 2.171 specialità alimentari censite dalle Regioni, mentre sono 111 i prodotti riconosciuti a livello comunitario per il nostro paese su un totale di 554.