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LA COLDIRETTI SOTTOLINEA: “LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE HANNO CAMBIATO ANCHE LE ABITUDINI PIÙ RADICATE DELLE FESTE, COME LA PASQUA. CRISI: GIU’ UOVA E COLOMBE. A PASQUA DOLCI IN CASA PER 4 SU 10”

Con la crisi si riducono gli acquisti di uova e colombe e in quattro famiglie su dieci si riscopre il piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che le difficoltà economiche hanno cambiato anche le abitudini più radicate delle Feste.

Le famiglie ricorrono quest’anno al fai da te per risparmiare ma anche - sottolinea la Coldiretti - per rispolverare antiche ricette sapientemente custodite nelle specialità regionali che spesso nascondono piccoli segreti, tramandati di generazione in generazione e che le rendono inimitabili e speciali. Un’opportunità per non rinunciare ad imbandire adeguatamente la tavola della feste senza far saltare i budget familiari con i prezzi delle uova di Pasqua aumentati fino al 22% e quelli delle colombe fino all’11,9% sul 2011, secondo Casper.

Sul territorio - continua la Coldiretti - si contano decine di specialità locali per le quali si stima una spesa di 300 milioni di euro per la preparazione casalinga e l’acquisto dei dolci tipici di Pasqua.

Nella “top 5” dei dolci pasquali preferiti, al primo posto - sottolinea la Coldiretti - c’è l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale. Si tratta - continua la Coldiretti - di dolci caratterizzati spesso da sapori decisi che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia - precisa la Coldiretti - è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria - continua la Coldiretti - si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.

La preparazione casalinga dei piatti tradizionali è - sostiene la Coldiretti - una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e in molte mura domestiche si svolge in questi giorni il rito della preparazione e del consumo di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua e destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Se tra parenti e amici non c’è più chi custodisce e prepara i sapori dell’antica tradizione, una alternativa coerente - conclude la Coldiretti - è rappresentata dei quasi ventimila agriturismi della campagna italiana.

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