Il riequilibro di domanda e offerta di vino, in un contesto di consumi in calo, anche attraverso il controverso strumento dell’espianto (definitivo o temporaneo) dei vigneti; le guerre commerciali fatte attraverso i dazi e non solo; la promozione ed i fondi destinati al settore; il rapporto tra consumo di vino e salute; il climate change: sono tante le sfide ed i temi da affrontare per il comparto vitivinicolo che nell’Unione Europea vale 130 miliardi di euro di Pil (lo 0,8% del totale), crea 3 milioni di posti di lavoro, genera un saldo attivo dell’export di 15,9 miliardi di euro, e contribuisce con 52 miliardi di euro alle entrate fiscali dell’Ue. Anche per questo, la Commissione Agricoltura Ue ha convocato, per l’11 settembre 2024, la prima riunione del Gruppo di Alto Livello sulle politiche del vino (High-Level Group on Wine Policy), istituito in maggio 2024 dal Commissario all’Agricoltura (uscente) Janusz Wojciechowsk, e che, spiega una nota della Commissione, dovrebbe rinirsi almeno 3 volte all’anno, e fornire “conclusioni e raccomandazioni” sulle future policiy del vino entro l’inizio del 2025. Al primo incontro saranno invitati i rappresentanti degli Stati membri dell’Ue, e le organizzazioni di categoria, per presentare una loro valutazione della situazione e delle prospettive del settore vitivinicolo dell’Unione Europea.
“Negli ultimi due decenni, il settore vitivinicolo dell’Ue ha rappresentato una storia di successo”, si legge in una nota della Commissione. “Incorniciata da un sistema normativo completo, l’Ue è stata leader nel mondo, con esportazioni che sono triplicate in valore in quel periodo. Nonostante questo successo e il suo significativo contributo al Pil dell’Ue, il settore sta ora affrontando sfide significative a causa di un calo a lungo termine dei consumi interni, di un cambiamento nelle preferenze dei consumatori e di un contesto internazionale instabile e meno globalizzato che colpisce i nostri principali mercati di esportazione. Inoltre, il settore si trova ad affrontare condizioni di produzione e raccolti sempre più imprevedibili a causa del cambiamento climatico. Il settore vinicolo dell’Ue deve adattarsi a queste nuove realtà e il quadro politico dovrebbe essere idoneo ad accompagnare la transizione richiesta”, conclude la nota, ricordando che “l’High-Level Group on Wine Policy” fungerà da forum per “affrontare queste sfide ed esplorare possibili soluzioni”.
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