02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

La Commissione Europea ha dato il via libera a due nuovi mais ogm per uso alimentare o mangimi per 10 anni: il MON87427 e NK603xT25. Questi biotech hanno ricevuto il parere scientifico positivo da parte dell’Autorità per la sicurezza alimentare

La Commissione Europea ha dato il via libera a due nuovi mais ogm per uso alimentare o mangimi per 10 anni: si tratta del MON87427 e NK603xT25. Questi biotech hanno ricevuto il parere scientifico positivo da parte dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha condotto una valutazione del rischio in collaborazione con gli Stati membri. La decisione dell’esecutivo Ue arriva dopo il mancato raggiungimento, da parte degli Stati membri, di una maggioranza favorevole o contraria.
L’autorizzazione dei due nuovi mais da parte della Commissione Europea non riguarda la coltivazione, bensì il loro import e uso. In questo caso la normativa Ue in vigore prevede venga raggiunta una maggioranza qualificata dei 28 Stati membri, a favore o contro. In assenza di tale maggioranza, la palla passa alla Commissione europea, che ha quindi dato la sua approvazione, per un totale ormai di 69 pareri.
L’esecutivo Ue per uscire da questa impasse aveva proposto ai singoli Paesi di prendere la decisione se autorizzare o meno l’importazione di cibi e mangimi ogm, ma l’Europarlamento l’ha già respinta. Il nuovo regolamento sarebbe stato di fatto impraticabile senza frammentare il mercato unico europeo e andare contro accordi internazionali.
Per la coltivazione, invece, l’Italia e altri 18 Paesi europei hanno già chiuso la porta ai campi di ogm finora autorizzati da Bruxelles, avendo ottenuto il consenso dalle aziende produttrici. Con l’entrata in vigore di nuove regole, d’ora in poi sarà sempre possibile per i singoli Paesi esercitare l’opt out, ma fornendo alla Commissione europea una serie di motivazioni di prevalente interesse generale (legate per esempio a obiettivi di politica ambientale o agricola, pianificazione urbanistica o regionale, utilizzo del terreno, impatto socio-economico, utilizzo dei terreni o politica pubblica). Le motivazioni di carattere ambientale o di rischi per la salute rimangono una competenza dell’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli