L’agricoltura italiana (Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani in testa, per l’Italia, senza dimenticare il mondo delle Cooperative con Fedagripesca) ed europea, il 18 ottobre sarà a Bruxelles per protestare contro una Pac post 2027 che non piace sotto nessun punto di vista, dal taglio delle risorse alla confluenza in un Fondo unico, alla ri-nazionalizzazione di alcune misure. Obiettivo primario le politiche della Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, le cui parole pronunciate, al via degli “Agri-Food Days”, il “forum per gli stakeholder per discutere le prospettive dell’agricoltura europea, le tendenze del mercato agricolo, la sicurezza alimentare, la sostenibilità, le tecnologie digitali e i flussi di dati insieme a agricoltori, responsabili politici dell’Ue, società civile, rappresentanti aziendali, analisti ed esperti digitali”, di scena da oggi, 15 dicembre, al 17 dicembre proprio a Bruxelles, non sembrano stemperare gli animi.
“Agricoltori e pescatori non sono importanti solo per l’Europa: siete indispensabili. Il nostro settore agroalimentare è la spina dorsale dell’indipendenza europea. Portate cibo di alta qualità sulle nostre tavole. Garantite la sicurezza alimentare ai 450 milioni di cittadini dell’Unione Europea. Create posti di lavoro e opportunità nelle aree rurali. Avete un impatto sugli europei, ogni singolo giorno. Ecco perché stiamo lanciando una campagna “buy european food”. Per fornire un maggiore supporto ad un settore vitale”, ha detto von der Leyen, promettendo semplificazione burocratica, sostegni al ricambio generazionale, tutela sui mercati, quelli storici e da aprire, e rassicurando che “l’agricoltura sarà al centro del nostro prossimo bilancio. Non solo stiamo fissando un limite minimo per il sostegno al reddito di agricoltori e pescatori. Gli Stati membri e le regioni avranno il potere e la flessibilità di fornire ulteriore sostegno alle aree rurali. Così quel supporto può andare dove è più necessario. E avrete ciò che serve per proteggere i vostri mezzi di sussistenza e garantire la nostra sicurezza alimentare e i nostri standard”.
“Se Ursula von der Leyen e i suoi tecnocrati intendono davvero mettere gli agricoltori al centro del prossimo bilancio europeo, deve prima smettere di dire una cosa e farne l’opposto”, commenta con durezza Coldiretti. “Non è credibile parlare di sostegno al mondo agricolo mentre si porta avanti un piano che prevede il taglio di 90 miliardi di euro alla Pac, di cui 9 miliardi sottratti all’agricoltura italiana, colpendo direttamente redditi, produzioni e sicurezza alimentare. È pura propaganda - sottolinea l’organizzazione agricola guidata da Ettore Prandini - annunciare iniziative per favorire il consumo di prodotti europei, senza creare le condizioni perché ciò avvenga davvero. Senza l’obbligo dell’etichetta d’origine e senza una revisione radicale di accordi come il Mercosur, così come oggi impostato, si continua a spalancare il mercato a produzioni che non rispettano le stesse regole ambientali, sociali e sanitarie, danneggiando l’agricoltura europea e mettendo a rischio la salute dei cittadini”. Coldiretti sottolinea come “le parole della presidente della Commissione Europea siano smentite dai fatti: tagli alla Pac, importazioni senza reciprocità e nessuna reale tutela del cibo europeo. Questa non è una politica agricola, è l’abbandono consapevole dell’agricoltura e della sovranità alimentare dell’Unione, è la dimostrazione che la von der Leyen non è in grado di gestire il ruolo istituzionale che ricopre e che, come nel caso del Mercosur, continua ad ingannare agricoltori e cittadini consumatori di tutta Europa. Una scelta folle - sostiene Coldiretti - che dimostra tutta la miopia dell’attuale Commissione, che mette a rischio la sovranità alimentare di 450 milioni di cittadini, mentre grandi potenze come gli Usa e la Cina vanno ad aumentare le risorse destinate alla produzione agricola. È per questo che Coldiretti manifesterà il 18 dicembre a Bruxelles con migliaia di agricoltori, per chiedere a gran voce un’Europa diversa, più democratica e vicina alle esigenze di cittadini e imprese”.
“Senza agricoltura non c’è sicurezza alimentare, ambientale e sociale. Non c’è futuro. Non c’è Europa. Per questo, Cia-Agricoltori Italiani sarà in prima linea alla grande manifestazione del 18 dicembre a Bruxelles, che porterà in piazza 10.000 produttori e centinaia di trattori in arrivo da ogni parte del continente”, ribatte l’organizzazione agricola guidata da Cristiano Fini. Che ricorda come la mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri, riunite nel Copa-Cogeca, partirà alle ore 12 da Boulevard du Jardin Botanique per sfilare lungo le strade della capitale europea fino a Place du Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento Ue. “Obiettivo della protesta, inviare un messaggio chiaro alle istituzioni Ue: la riforma della Pac post 2027, così com’è, è ritenuta inaccettabile. L’ipotesi di Fondo unico, i tagli di bilancio previsti e le scelte politiche che penalizzano chi produce cibo mettono a rischio il futuro delle imprese agricole, la competitività del settore e l’equilibrio delle aree rurali. Sul tavolo, anche la denuncia degli accordi commerciali che alimentano concorrenza sleale e la richiesta di una vera semplificazione che liberi le imprese da burocrazia e vincoli inutili”. Il 18 dicembre, in occasione del Consiglio Europeo, “manifesteremo davanti alle istituzioni per difendere gli agricoltori, la loro dignità e il diritto dell’Europa a una produzione alimentare forte, sicura e sostenibile - sottolinea il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini - non accetteremo scelte che indeboliscono il settore: è il momento di cambiare rotta e ascoltare chi garantisce ogni giorno cibo, lavoro e futuro ai territori”.
“Se l’agricoltura europea oggi non è accompagnata da politiche adeguate ai tempi e alle necessità, tra una decina di anni non sarà più in grado più di reggere il mercato. Per questo il 18 dicembre gli agricoltori di tutti i 27 Stati membri si sono dati appuntamento a Bruxelles per una forte protesta contro le politiche della Commissione Ue”, ribadisce Confagricoltura. Che ricorda come “le richieste si riassumono sostanzialmente in una politica agricola unitaria, con un budget idoneo e non ridotto del 20% come previsto, con meno burocrazia e una visione di crescita. Se la Ue disinveste sull’agricoltura il rischio è di implodere di fronte alle altre potenze mondiali: sono insufficienti le risorse per la prossima Pac, inefficaci le tutele del mercato Ue rispetto alla concorrenza dei prodotti che arrivano dai Paesi extra europei, e le misure annunciate per il settore primario non mettono al centro i temi della produttività, della competitività e dell’innovazione. Non chiediamo sussidi - ha ribadito oggi il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti a Bruxelles negli “Agri-Food Days” - ma incentivi in grado di garantire la produzione, la qualità e la sicurezza alimentare, oltre al futuro dei giovani agricoltori”.
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