“La Commissione Ue sarà sempre a fianco dei nostri agricoltori, in modo particolari quando si troveranno in momenti difficili come quelli di oggi. Non posso accettare che il latte costi meno dell’acqua”. Così il presidente della Commissione Europa Jean-Claude Junker, oggi, nel suo discorso sullo Stato dell’Ue 2016 “Verso un’Europa Migliore - Un’Europa che Protegge, Potenzia e Difende” (https://goo.gl/fH5ulH).
Secondo Junker, “i prossimi 12 mesi sono decisivi se vogliamo rinsaldare la nostra Unione. L’Europa è una corda fatta da molti fili, funziona bene solo se tiriamo tutti nella stessa direzione: istituzioni europee, Governi e Parlamenti nazionali. E dobbiamo dimostrare ancora che è possibile, in quelle zone dove soluzioni comuni sono più urgenti. E propongo un programma di azioni concrete”.
Che passano dall’arrivare alla stessa paga per lo stesso lavoro per i lavoratori dell’Unione, “perchè l’Europa non è il selvaggio West, ma una economia di mercato sociale”, agli investimenti sul lavoro soprattutto per i giovani, “perchè non è accettabile che saranno la prima generazione più povera di quella precedente da oltre 70 anni”, dalla solidarietà “che è la colla che tiene insieme l’Unione”, al tema delle migrazioni: “oggi lanciamo un piano di investimento per l’Africa e non solo, che potenzialmente ammonta a 44 miliardi di euro. Che possono arrivare ad 88 miliardi se gli Stati Membri parteciperanno. Un piano che offrirà prospettive di vita a coloro che altrimenti sono spinti ad intraprendere viaggi pericolosi in cerca di una vita migliore”.
Tutte tematiche che (senza dimenticare la lotta al terrorismo, la sicurezza, il commercio internazionale e così via) in qualche modo, riguardano anche il settore agricolo europeo (ricordando che il capitolo agricolo è quello più importante nel bilancio dell’Unione) e nazionale che, al di là dei successi dell’agroalimentare italiano nel mondo, vede nei campi situazioni decisamente eterogenee, con filiere come quella del vino che, tutto sommato, è in salute (seppur con differenze notevoli tra territori), ma anche con altre come quella dei cereali, del latte e della frutta in crisi da anni, che vedono i prezzi riconosciuti agli agricoltori in calo da tempo, che spesso non arrivano a coprire i costi di produzione, mentre i prezzi dei prodotti finali che arrivano sugli scaffali e sulle tavole aumentano sempre di più.
Parole positive, quelle di Junker. Come sempre, speriamo che non rimangano solo parole.
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