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LA COSTA D’AVORIO VINCE IL “COUS COUS FESTIVAL”: TRIONFA IL “COUS COUS DEI POVERI” DI MAMA AFRICA

La Costa d’Avorio ha vinto il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo. Il cous cous preparato con l’attiekè, la tipica semola di manioca ivoriana, da Abibata Konatè, conosciuta come Mama Africa, si è aggiudicata il primo premio della gara gastronomica internazionale alla quale hanno partecipato otto paesi: Algeria, Costa d’Avorio, Israele, Italia, Marocco, Senegal, Palestina e Tunisia. Il cous cous di Abibata, coadiuvata dallo chef Mimmo Castiglia, è stato il più votato dalla giuria di giornalisti, presieduta da Davide Paolini, il gastronauta de “Il Sole 24Ore”, e composta da Alfredo Antonaros (Gambero Rosso Channel), Andrew Davis (Bloomberg News), Fiammetta Fadda (Panorama), Rocco Lettieri, Elsa Mazzolini (La Madia), Giuliano Molossi (Gazzetta di Parma), Mariella Morosi (Televideo Rai), coadiuvato da Egle Pagano (Secolo XIX), Lisa Palmieri Billing (The Gerusalem Post), Tarsia Trevisan (Cnbc), Megan Williams (The Globe and mail), Enzo Vizzari, curatore del Le Guide de L’Espresso, e Gaetano Zoccali (Vie del gusto). Il piatto di cous cous vincitore è a base di pesce persico, pesce per brodo, pomodori maturi, crostacei, melanzane, peperoni ivoriani e olio di palma.
Abibata Konaté lavora a Palermo dal 2000, in una piccola osteria in piazza Santa Chiara, all’Albergheria, un quartiere popolare della città, culla dell’immigrazione, dove è conosciuta da tutti come Mama Africa. Dalla sorridente Mami ivoriana c’è sempre un piatto caldo, anche per chi non può permetterselo, e così il numero dei suoi “figli” aumenta a dismisura. Lei li chiama “i ragazzi”, ed è in seguito all’ampliarsi di questi Figli che il suo orizzonte culinario incomincia ad aprirsi verso il Senegal, la Tunisia, il Burkina ed altri paesi dell’area francofona.
Chi ha nostalgia di un piatto che mangiava “al paese”, lo descrive a Mama Africa e lei ne rintraccia ingredienti e ricetta, lo prepara e poi, se piace anche a lei, entra a far parte della sua turnazione settimanale di piatti. “Il cibo - dice Mama Africa, raggiante per la vittoria - rappresenta la pace che dovrebbe regnare in tutto il mondo. Cibo è condivisione, amore, integrazione”.
A premiare la delegazione ivoriana, rappresentata dall’Ambasciatore Zady Gbaka Richard e dal console onorario, Ferdinando Veneziani, è stato il sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino. “Da San Vito, da questa piazza multiculturale - ha detto Peraino - parte un messaggio di pace, di integrazione e di amicizia tra popoli, lo spirito che da anni anima la manifestazione. Il cibo qui a San Vito unisce, non divide, e diventa ambasciatore nel mondo di concordia e scambio culturale”. A Mama Africa andrà anche il ricavato del piatto in ceramica, premio della gara gastronomica tra giornalisti, Cous Cous Scrivo, messo all’asta durante la cerimonia di premiazione, e acquistato dal sindaco di San Vito per 600 euro. La somma servirà ad Abitata per curare la figlia, in Costa d’Avorio, che ha quasi perso la vista a causa di una malattia.
Un premio speciale della giuria è stato assegnato anche agli chef del Marocco, Mohamed Bendahou e Mohamed Sarij. Un riconoscimento anche allo chef palermitano Peppe Dell’Oglio, “grande anziano e gran Mogol”.

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