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LA CREAZIONE DI UN’“ANAGRAFE” DEGLI STABILIMENTI CHE LAVORANO PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI ALL’ESPORTAZIONE, NORME PIÙ SEVERE SUI CONTROLLI: ECCO GLI ATOUT SUL SETTORE AGROALIMENTARE DEL DISEGNO DI LEGGE DEL MINISTRO DELLA SALUTE LORENZIN

La creazione di un’“anagrafe” degli stabilimenti che lavorano prodotti alimentari destinati all’esportazione, norme più severe e tempi più rapidi da rispettare per i laboratori che eseguono analisi su campioni prelevati dagli operatori alimentari nei sistemi di autocontrollo, ma anche novità sulle autorizzazioni e sui controlli sulle “navi officina” e la “navi frigo”. Ecco gli atout sul settore agroalimentare del “Ddl Lorenzin”, un disegno di legge “omnibus” presentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in 28 articoli su “disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di riordino delle professioni sanitarie e formazione medico specialistica, di sicurezza alimentare, di benessere animale, per la promozione della prevenzione e di corretti stili di vita”, che ha incassato il via libera dal Consiglio dei Ministri, e che riprende molti temi già affrontanti dal decreto Balduzzi, Ministro della Salute del Governo Monti, e poi arenato in Senato. Testo che, tra le altre, prevede proprio una delega per il riassetto delle norme in materia di sicurezza degli alimenti e dei mangimi, con il presupposto che il Ministero della Salute sia il punto di contatto con gli organi europei, fatte salve le competenze del Ministero delle Politiche agricole. I decreti delegati dovranno effettuare una ricognizione delle disposizioni esistenti, riordinarle e rivedere l’apparato sanzionatorio per armonizzarlo con i principi comunitari.

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