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“LA CRISI ALIMENTARE NON E’ DOMANI, MA OGGI, E’ OGGI CHE DOBBIAMO TROVARE LE SOLUZIONI PER ESSERE IN GRADO DI ALIMENTARE LA POPOLAZIONE MONDIALE”. PAROLA DEL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA FRANCESE BRUNO LA MAIRE AL “G20” DEGLI AGRICOLTORI MONDIALI

Dal “G20” degli agricoltori mondiali di Parigi, il ministro dell’agricoltura francese, Bruno Le Maire, si rivolge al mondo agricolo tutto, ed all’Italia in particolare, in vista del “G20” dei ministri agricoli, in programma la prossima settimana, e chiede di sostenere il Piano di azione promosso a favore della soluzione del problema della eccessiva volatilità dei prezzi agricoli mondiali, anche attraverso la regolamentazione dei mercati finanziari internazionali distorti dagli effetti negativi della speculazione.

Il ministro francese, ben sapendo le difficoltà che l’iter di approvazione del Piano incontrerà in sede europea, ha però ricordato come “la crisi alimentare non è domani ma oggi, e bisogna trovare oggi le soluzioni per essere in grado di alimentare la popolazione mondiale. Produciamo meno, ma la domanda alimentare aumenta; abbiamo la responsabilità collettiva di trovare soluzioni insieme attraverso una nuova governance mondiale, per non lasciare spazio agli egoismo nazionali”. Sono profonde, del resto, le divergenze tra i paesi membri del “G20” sui temi della sicurezza alimentare, per questo occorre fare chiarezza su fronti diversi con i maggiori player mondiali. Alla Cina verrà chiesta maggiore trasparenza sulle proprie disponibilità di scorte alimentari, che il Governo di Pechino considera come informazioni strategiche riservate, all’Australia una regolamentazione nel campo delle materie prime, mentre ai giganti sudamericani Argentina e Brasile un impegno per la riduzione della volatilità dei prezzi.

I punti principali del Piano di azione, sottolineati da Le Maire, sono essenzialmente cinque, e per essi passa la risoluzione delle problematiche alimentari a livello mondiale: bisogna innanzitutto produrre di più, perché lo scarso livello produttivo è la causa principale della volatilità dei prezzi; quindi ogni Paese dovrebbe operare autonomamente in campo agricolo per la propria autosufficienza alimentare, ma coordinandosi ed informando i propri partner. Deve esserci conseguentemente, quindi, un aumento della cooperazione tra i Paesi del “G20”: se in un paese avviene la siccità e si prendono misure nazionali che incidono sulla disponibilità di prodotti agricoli, anche gli altri paesi ne devono essere informati. Ci vuole poi trasparenza sui mercati agricoli: c’è un’eccessiva volatilità dei prezzi anche perché c’è scarsa conoscenza dei dati nazionali su livelli di prodotti agricoli disponibili, da qui la necessità di concentrare l’attenzione in particolare sui Paesi più fragili, anche perché c’è scarsa conoscenza dei dati nazionali su livelli di prodotti agricoli disponibili. Infine, c’è l’esigenza di regolamentare la speculazione finanziaria sulle commodities agricole, perché la mancanza di regolamentazione dei mercati accentua la volatilità.

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