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LA CRISI CAMBIA LE ABITUDINI DEGLI ITALIANI, SEMPRE PIÙ IN VACANZA ANCHE A SETTEMBRE. L’ECOTURISMO SPOPOLA. METE GREEN A CONTATTO CON LA NATURA, PIÙ VICINE E PER MENO GIORNI. E ANCHE IL CIBO CAMBIA VESTE: BOOM PER QUELLO DI STRADA. COSÌ LA COLDIRETTI

Non Solo Vino
L’ecoturismo spopola

La crisi cambia le abitudini degli italiani, sempre più in vacanza anche a settembre (4,4 milioni). L’ecoturismo spopola. Mete green a contatto con la natura, più vicine e per meno giorni. Anche il cibo cambia veste. Boom per quello di strada. A dirlo la Coldiretti che segnala: “il 32% dei vacanzieri quest’anno ha scelto località più vicine mentre il 25% ha deciso di accorciare la durata e il 18 di partire in bassa stagione. Il successo del turismo ecologico e ambientale in Italia è determinato dai costi contenuti, dall’elevato valore educativo e dalla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia che può contare su ben 871 parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10% del territorio nazionale”. “L’ecoturista tipo - continua la Coldiretti - ha un alto indice di scolarizzazione (il 41% ha una laurea, il 46% un diploma e solo il 13% un titolo inferiore) ed è giovane: il 51% ha meno di 30 anni, ed il 35 % fra i 31 ed i 60 anni. Per l’alloggio se circa il 25% sceglie gli hotel e il 19,5% gli agriturismi, crescono le case private al 14% e soprattutto il camper, che balza dal 6,5 all’11 % del 2012”.
“Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia ha sfiorato gli 11 miliardi di euro nel 2012 con un record di 101 milioni 799.000 presenze in parchi e aree protette nel 2012, in aumento del 2%”. Secondo l’ultima indagine Ecotur: “le attività sportive sono la principale motivazione per una vacanza green (48%), non manca però chi è attratto dal relax (23%) e dall’enogastronomia (5%). La ricerca del risparmio senza rinunciare al gusto e alla qualità colpisce anche il food, tanto che il cibo cambia veste con un boom per quello di strada.
Quasi 3 italiani su 4 (73%) hanno acquistato, in ferie, cibo di strada facendo registrare un successo senza precedenti per questa nuova forma alternativa di ristorazione low cost.
“Un fenomeno che - stima la Coldiretti - ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio passeggiando in strada. Mentre il 24 % predilige quello internazionale come gli hot dog e solo il 4%sceglie i cibi etnici come il kebab, in netto calo rispetto al passato”.
“Nel mito del cibo di strada infatti - continua la Coldiretti - l’Italia con le sue numerosissime golosità gastronomiche non è seconda a nessuno e può vantare una tradizione millenaria come gli arancini siciliani, la piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalà romano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle diverse località marittime e gli immancabili panini ripieni con insaccati e formaggi locali. Non mancano i dolci come i cannoli siciliani ma anche le crostate casalinghe che si trovano spesso nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica”. Secondo un’indagine Coldiretti Ipr marketing: “un altro fenomeno che non ha subito crisi ma anzi, è cresciuto, sono state le sagre e le feste di paese organizzate in tutta Italia”.

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