La crisi economica non risparmia nessuno, dalle aziende di medie dimensioni che operano nella ristorazione moderna alle aziende piccolissime a carattere familiare se non addirittura individuale che esprimono forti preoccupazioni per la situazione economica dopo una Pasqua deludente. Negli ultimi 3 anni il 10% dei pubblici esercizi ha chiuso i battenti, pari a 25.000 unità. Così la Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio.
Secondo i dati del Centro studi Fipe, infatti, la differenza degli ultimi tre anni fra il numero delle imprese aperte e di quelle cessate dà un risultato negativo pari a 25.000 unità; vale a dire che il 10% circa dell’intero settore dei pubblici esercizi ha chiuso definitivamente i battenti. Nella sola Sicilia nel settore dei pubblici esercizi circa seimila persone hanno perso il posto di lavoro. Ad appesantire la situazione è anche la concorrenza sleale rappresentata da una somministrazione parallela che non deve sottostare alle osservanze a cui sono tenuti, invece, i pubblici esercizi. Il settore, vale la pena di ricordare, è formato da 290.000 imprese che operano in un contesto, quello del turismo, che conta una forza lavoro di circa 1 milione di addetti e che nel 2011 è stato in grado di generare un valore aggiunto pari a 41 miliardi di euro.
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