02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA CRISI SI SIEDE A TAVOLA, E CAMBIA IL MENÙ DEGLI ITALIANI: NEL 2012 IL 60% DELLE FAMIGLIE HA RIDOTTO GLI ACQUISTI, E IL 38% HA SCELTO PRODOTTI DI QUALITÀ INFERIORE. LO DICE LA CIA, COMMENTANDO I DATI ISTAT E L’INDAGINE DE RETE IMPRESA ITALIA

Non Solo Vino
La crisi si siede a tavola

La crisi si siede a tavola, e cambia il menù degli italiani, portando i consumi alimentari ai livelli di 20 anni fa: nel 2012 il 60% delle famiglie è stato costretto a ridurre gli acquisti e a cambiare menù, mentre il 38% ha optato per prodotti di qualità inferiore e il 35% è andato a caccia di “promozioni”, sempre più frequenti nella nostra catena distributiva. Come se non bastasse, il 15% ha rinunciato a pranzi e cene fuori dalla mura domestiche (ristoranti, trattorie, tavole calde, fast food, pizzerie). A dirlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati Istat e i risultati dell’indagine di Rete Impresa Italia.

E così, sulle tavole degli italiani diminuiscono carne, pesce, frutta,ortaggi e vino, mentre crescono i prodotti più “poveri”, come pasta, uova e pane, e ormai oggi due famiglie su tre riescono ad arrivare a fine mese solo con tagli radicali sugli acquisti, compresi quelli alimentari. Sono cifre allarmanti, che fotografano una situazione critica, in cui le famiglie subiscono i pesanti effetti del carico fiscale e delle tariffe energetiche e il calo del reddito imponibile. Un doppio problema - spiega la Cia - che si traduce in un crollo di oltre il 4% del potere d’acquisto, a cui gli italiani rispondono portando i consumi a livello di vent’anni fa. Quando non si riducono le quantità dei prodotti acquistati al supermercato, sicuramente si allungano i tempi davanti allo scaffale, dove si mettono in atto sempre più spesso strategie differenti, tutte volte al risparmio: il 53% dei consumatori gira più di un negozio alla ricerca di sconti, promozioni e offerte speciali, il 42% privilegia le grandi confezioni o formati convenienza, il 32% abbandona le grandi marche per prodotti più economici “senza firma” e il 24% ricomincia a fare “cucina di recupero” con gli avanzi della cucina, per evitare del tutto gli sprechi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli