LA “DIETA MEDITERRANEA” SI CONFERMA IL PRODOTTO ITALIANO PIU’ ESPORTATO ALL’ESTERO: NASCE A NAPOLI IL MASTER IN TRADIZIONI E CULTURE DELL’ALIMENTAZIONE MEDITERRANEA PER FORMARE ESPERTI NELLA COMUNICAZIONE ALIMENTARE E TURISMO ENOGASTRONOMICO

Continente che vai prodotto italiano che trovi: il vero rappresentante del “made in Italy” nel mondo è la gastronomia. Pizza, pasta, pomodoro, olio extravergine d’oliva, mozzarella e parmigiano sono ormai entrati a far parte dell’alimentazione globale e per di più consigliata da nutrizionisti e dietologi per le sue qualità benefiche, un grande patrimonio con un enorme potenziale per il nostro paese. Sfruttare questo potenziale al meglio è l’obiettivo del nuovo “Master in Tradizioni e culture dell’alimentazione mediterranea”, ideato dall’antropologo Marino Niola, presidente della Città del Gusto di Napoli e docente nell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il master, organizzato in collaborazione con la Regione Campania, si propone di formare figure professionali in grado di comunicare e promuovere il grande patrimonio di prodotti tipici del territorio.

L’iniziativa (info: Eleonora Troise, alimentazione@unisob.na.it) mira a formare esperti nella comunicazione alimentare e nel turismo eno-gastronomico per l’area mediterranea, in risposta alle crescenti richieste legate alle politiche di valorizzazione del territorio e delle culture alimentari locali, nonché alla promozione delle tipicità eno-gastronomiche, ormai parte integrante del “made in Italy”.

Oltre alla formazione prettamente teorica le lezioni comprenderanno la “didattica del saper fare” affidata a esperti del settore come Walter Musso, capo ufficio stampa di Slow Food che parlerà di “Alimentazione e media”; Licia Granello, giornalista de “La Repubblica” che discorrerà di “Food editing” e lo chef Alfonso Iaccarino, patron del famosissimo “Don Alfonso 1890” di San’Agata sui due Golfi che, oltre ad accogliere gli studenti per un workshop nella sua azienda, terrà un ciclo di lezioni dal titolo “Comunicare le Cucine del Mezzogiorno d’Italia”.