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“LA DISTILLAZIONE FAI-DA-TE E’ PERICOLOSA”. COSI’ L’ISTITUTO DELLA GRAPPA

L’Istituto Nazionale Grappa esprime un “fortissimo disappunto” per la presentazione del disegno di legge sulla distillazione di grappa casalinga. Il disegno di legge, presentato dai senatori Montani, Divina e Vallardi e al vaglio della Commissione Agricoltura al Senato, prevede la possibilità di distillare 30 litri di grappa all’anno per azienda agricola. Una quantità, osserva l’Istituto che rappresenta circa il 70% della grappa distillata e oltre 100 aziende, “peraltro incomprensibilmente elevata se si pensa che il consumo di grappa per famiglia non raggiunge i tre litri all’anno”.
“Siamo preoccupati - sottolinea in una nota Cesare Mazzetti, presidente dell’Istituto Nazionale Grappa - innanzitutto per la salubrità del prodotto. In Italia si stima che ci siano diverse decine di migliaia di alambicchi clandestini che, legalizzati, potrebbero produrre circa 10 milioni di bottiglie di grappa difficilmente controllabili e potenzialmente molto pericolose”.

La distillazione produce infatti anche componenti fortemente dannosi come l’alcol metilico, lo stesso all’origine dello scandalo nel vino al metanolo più di 20 anni fa. E, inoltre, residui di metalli tossici come il rame. I distillatori professionisti sono in grado di escludere questi composti e la grappa prodotta e’ costantemente controllata dall’amministrazione dello Stato da un punto di vista igienico-sanitario. “Questo significa - afferma Mazzetti - che la grappa attualmente in commercio è sanitariamente e igienicamente sicura per i consumatori”.

Il disegno di legge sulla distillazione casalinga “non prevede - ha aggiunto Cesare Mazzetti - alcun piano di controllo specifico di queste decine di migliaia di alambicchi che potranno produrre in libertà. Il rischio sanitario è elevatissimo, siamo stupiti che nessuno si ponga in modo serio il problema, non vorremmo vedere intossicazioni per la grappa fai-da-te nei prossimi mesi”.

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