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LA DRAMMATICA DIMINUZIONE DELLE API SAREBBE DA IMPUTARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E POTREBBE METTERE A RISCHIO LA SOPRAVVIVENZA DELLA SPECIE E DELLA PRODUZIONE DI MIELE NEI PROSSIMI 100 ANNI. LO CONFERMA LA RIVISTA AMERICANA “GOOD”

È il riscaldamento globale il responsabile della moria di api negli ultimi anni. L’allarme arriva dalla rivista americana “Good”, che conferma i risultati di una ricerca dell’Università di Milano del 2009. La drammatica diminuzione sarebbe da imputarsi ai cambiamenti climatici e potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza della specie e della produzione di miele nei prossimi 100 anni. “L’attuale fase di cambiamento climatico denota un progressivo riscaldamento su scala globale che sta fortemente influenzando i sistemi biologici terrestri, in particolare l’anticipo degli eventi primaverili, tra i quali la fioritura e la migrazione degli uccelli”, spiega il direttore del Centro ricerche di Bioclimatologia dell’Università di Milano, Umberto Solimene, che ha coordinato la ricerca. “Il cambiamento climatico assume quindi un ruolo da protagonista nella genesi del fenomeno della moria delle api”, aggiunge in una nota. La moria sarebbe dovuta al restringimento della stagione invernale che, allungando di 20-30 giorni il periodo di attività delle api, sarebbe fonte di uno stress tale da compromettere la loro salute. Inciderebbero, inoltre, la sfasatura tra la ripresa dei voli e la fioritura, e l’aumento di covate precoci nella stagione invernale, maggiormente esposte agli attacchi dei parassiti.

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