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LA "FEBBRE" DEI DIRITTI DI REIMPIANTO PER CREARE NUOVI VIGNETI

Italia

Ormai sono molte le Regioni che, per il rischio di depauperare il territorio vitato e per l’esigenza di una maggiore tutela paesaggistica e ambientale, che potrebbe causare un degrado irreversibile del territorio provocato dall’abbandono delle coltivazioni del terreno ed il conseguente spopolamento delle campagne, hanno fatto una “scelta protezionistica” verso i propri vigneti, vietando il trasferimento dei diritti di reimpianto dei vigneti fuori dal territorio regionale.

La scelta di trasferire i diritti di reimpianto solo a chi li utilizza nel territorio della regione (già fatta da tante regioni: la prima è stata l’Umbria, negli anni Ottanta) ha insomma il preciso scopo di limitare il mercato dei diritti di reimpianto, che è stato negli anni scorsi particolarmente sviluppato in Puglia ed il Sicilia e che ha interessato tante importanti aziende del Centro-Nord.

Questa decisione di bloccare i "diritti" fuori dalla regione (presa di recente da Puglia e Sicilia), specialmente se sarà seguita da altre regioni, unita al boom del vino di questi anni, potrebbe scatenare una forte crescita del prezzo dei diritti di reimpianto. Un sistema simile a quello delle quote latte che forse dovrebbe essere messo in discussione, una volta per tutte: “il mercato - spiegano alcuni importanti imprenditori - deve fare il suo corso, il mercato deve essere libero da questi lacci, il mercato protetto dimostra la sua incapacità ad essere dinamico”. “Del resto, la funzione originaria di togliere vigneti dalle aree meno vocate - raccontano ancora - sta veramente venendo meno. Siamo ormai quasi arrivati all’impossibilità, da parte di un’azienda che vuol investire e di potenziare il proprio vigneto, di reperire i diritti necessari. I diritti che, ogni anno, vengono decisi dall’Unione Europa, tramite le Regioni , sono minimi e non adeguati alle esigenze del mercato”. Il prezzo dei diritti di reimpianto di un ettaro di vigneto doc e docg, dato anche l’ottimo momento dell'enologia italiana, sta crescendo, e molto: lo Studio Marinotti - Contributi europei per l'agricoltura ( studiomarinotti@libero.it - tel. 06/92014276 ) vende, a seconda della richiesta, da 16 ai 22 milioni.

Come è ormai noto, i diritti di reimpianto sono indispensabili per piantare in aree doc e docg (sulle quali non ci deve essere mai stata coltivazione della vigna), devono essere esercitati entro 5 anni dall’acquisto (pena nullità) e non possono essere trasferiti ulteriormente. Le Regione, una volta che l’imprenditore dimostra di avere acquistato il “diritto”, chiede il nulla-osta alla Regione di provenienza del diritto di reimpianto.

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