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LA FRANCIA INVESTE 1,65 MILIARI DI EURO PER AIUTARE LA SUA AGRICOLTURA AD USCIRE DALLA CRISI. LA TERRA CONCRETAMENTE AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA ...

Prestiti di Stato a tassi agevolatissimi, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e azzeramento di parte dei contributi sociali: ecco gli ingredienti del piano anticrisi per l’agricoltura da 1,65 miliardi di euro, messo a punto dal presidente francese Nicolas Sarkozy, con una portata senza precedenti nella storia transalpina. Un piano che riguarda tutti i settori della produzione agricola francese colpiti duramente dalla crisi: dal vino al latte, dai cereali alle carni. Certo, in parte sarà anche una mossa politica, visto che nel 2010 ci sono le elezioni, ma Sarkozy, davanti agli agricoltori, nell’annunciare il provvedimento, ha detto che “la terra fa parte dell’identità nazionale francese”, e che il contadino è “un imprenditore che non conta mai le sue ore di lavoro”. Fatti e parole che rivelano un’attenzione davvero grande all’agricoltura da parte delle istituzioni, che forse in Italia, che nulla ha da invidiare alla Francia in termini di qualità e varietà delle produzioni agroalimentari e di incidenza del comparto nell’economia del Paese, non c’è. Della somma “monstre” stanziata dall’Eliseo, 650 milioni di euro saranno destinati a fondi straordinari per fronteggiare l’aumento dei prezzi, e il restante miliardo per erogare prestiti a tasso agevolato dell’1,5% (che scende a 1 per i più giovani). Inoltre, 200 milioni dei contributi pubblici a fondo perduto saranno utilizzati per pagare gli interessi dei prestiti già sottoscritti dagli agricoltori. I sindacati di categoria francesi hanno applaudito al piano, che ora, bisogna ricordarlo, dovrà essere vagliato dall’Unione Europea, per valutare eventuali incompatibilità sul principio della “concorrenza”. Ma, in ogni caso, rimane la grande lezione di uno Stato, quello di Francia, che mette concretamente al centro della sua agenda politica l’agricoltura.

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