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NUMERI

La Francia produce il 35% del vino rosato del mondo. Italia secondo esportatore a valore

Observatoire Mondiale du Rosé: calano i consumi globali, una bottiglia su tre stappata Oltralpe. La Spagna si conferma primo esportatore a volume
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I numeri del vino rosato nel mondo

Da dieci anni a questa parte la categoria dei vini rosati ha segnato una crescita costante, analizzata dall’Observatoire Mondiale du Rosé, fondato nel 2002 dal Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence e da FranceAgriMer, che prende in considerazione i dati di produzione e consumo di 45 mercati nel mondo, dove ormai una bottiglia su dieci è proprio di vino rosato. A partire, ovviamente, dalla Francia, che produce oltre un terzo dei volumi globali (35%), che ammontavano nel 2020 a 23 milioni di ettolitri, poco meno del record del 2018. Dietro alla Francia, la Spagna (20% della produzione globale), con gli Usa sul terzo gradino del podio (10%), ma con una produzione in calo, e l’Italia che continua invece a crescere (9%). Seguono Sudafrica e Germania, quindi Cile, Nuova Zelanda, Ungheria, Romania e Bulgaria, Paesi in cui la crescita dei rosati è stata del 50% negli ultimi dieci anni, per volumi pari o superiori ai 50.000 ettolitri.

A fronte di una produzione in costante crescita, i consumi globali di vino rosato sono invece sostanzialmente ristagnanti, attestandosi nel 2021 a 19,5 milioni di ettolitri (oltre 3 milioni di ettolitri in meno di quanto prodotto), poco meno dei 20 milioni di ettolitri del 2019, anno record, nonostante l’impatto sui consumi della pandemia prima e di altri elementi congiunturali, come l’andamento meteo, e strutturali, come il calo dei rosati con alti livelli di zucchero. Il leader resta, largamente, la Francia, con 6,5 milioni di ettolitri di vini rosati consumati nel 2021, pari al 34% del totale dei consumi mondiali. Sul podio salgono anche la Germania (12% dei consumi) e gli Stati Uniti (11%), quindi Regno Unito (6%) e Italia (5%).

Il calo dei rosati, comunque, è stato meno significativo di quelli registrati dalle altre tipologie, per cui diventa difficile parlare di trend negativo per i consumi dei vini rosati. Anche perché, nello stesso periodo, i consumi sono cresciuti in molti Paesi dell’Europa Centrale e dell’Asia-Pacifico.

A livello commerciale, nel 2021 più della metà dei vini rosati aveva varcato la frontiera per essere consumato, con una crescita media annua delle importazioni, dal 2012, del +2,8%. I tre principali Paesi importatori - Francia, Germania e Regno Unito - rappresentano, proprio come dieci anni fa, più della metà delle importazioni di rosati, ma se gli acquisti della Francia sono in calo dal 2017, tutti gli altri mercati - a partire da Germania, Belgio e Paesi Bassi - sono in aumento costante, e possiamo anche osservare una diversificazione, su scala globale, dell’origine delle importazioni. Ad esempio, gli Stati Uniti, il sesto maggiore importatore di rosé al mondo, importano il 4% dei rosati mondiali mentre dieci anni fa ne importavano solo il 2%. A valore, nel 2021, tra i principali Paesi importatori, Stati Uniti (sesto in volume) e Canada (nono in volume) sono i Paesi che maggiormente si posizionano sull’import di rosati pregiati, a prezzi medi, rispettivamente, di 3,50 e 3,20 euro a bottiglia franco cantina), seguiti da Danimarca e Svezia. Al contrario, la Francia (prima in volume) e l’Italia (decima in volume) importano principalmente prodotti entry-level, con prezzi medi di 50 centesimi a bottiglia.

Il principale esportatore di vino rosato al mondo, invece, è di gran lunga la Spagna, che a volume doppia la Francia, seconda davanti all’Italia, terzo esportatore mondiale che, dopo un lungo periodo di stasi, tra il 2010 ed il 2018, è tornata a crescere ai ritmi della stessa Francia. I tre maggiori esportatori, da soli, rappresentano costantemente quasi i tre quarti delle spedizioni globali. Negativo, ormai dal 2015, è, invece, il trend delle spedizioni del vino rosato Usa. A valore, le cose cambiano: il principale esportatore è la Francia, che rappresenta il 45% del commercio di vino rosato nel mondo, seguita da Italia, Spagna e Stati Uniti, con Belgio e Paesi Bassi, per cui, come è facile immaginare, passano proprio i rosati francesi, sul podio del prezzo medio.

Se incrociamo i flussi di import-export tra i principali Paesi, troviamo che le esportazioni di vini rosati spagnoli verso la Francia costituiscono il flusso più grande (2,4 milioni di ettolitri, ovvero il 23% delle esportazioni mondiali di vino rosato); le spedizioni dalla Spagna alla Germania costituiscono il secondo flusso di vino rosato (719.000, ovvero il 7% delle esportazioni mondiali di rosato); al terzo posto, si collocano le esportazioni dagli Stati Uniti verso il Regno Unito (438.000 ettolitri, ovvero il 4% dell’export mondiale di rosati). Nel complesso, i dieci principali flussi di vini rosati nel mondo rappresentano il 53% delle esportazioni mondiali di rosati (5,5 milioni di ettolitri).

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