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La Gazzetta dello Sport

Brunello, maglia rosa dei vini. Il Giro a Montalcino ci fa scoprire le vigne e le etichette dei sogni … Luca Gardini, campione del mondo dei sommelier, sceglie per noi le bottiglie che il mondo ci invidia…Montalcino è la defininizione di un regno che ruota tutto intorno a una grande collina che respira ancora l’aria del mare, a uno sguardo da Siena. Il re è sua maestà il Brunello, uno dei vini più prestigiosi del mondo. Difficile, e forse sbagliato, fare paragoni o stabilire quale sia il miglior vino italiano. Ma il Brunello è almeno sul podio e per la medaglia d’oro se la gioca con le altre due grandi “B”: Barolo e Bolgheri. Oggi però siamo noi ad assegnare un’ideale maglia rosa al Brunello in occasione della tappa delle strade bianche che porterà la carovana del Giro d’Italia a Montalcino. E abbiamo chiesto aiuto a Luca Gardini, campione del mondo del sommelier nel 2010, che di Montalcino conosce ogni filare, ogni produttore e ha messo il naso in ogni cantina. Con lui abbiamo degustato le bottiglie del Brunello 2016 e della Riserva 2015 (appena presentate dal Consorzio, presieduto da Fabrizio Bindocci, che ha 250 soci) e abbiamo scelto le
6 migliori e le 6 etichette che hanno facto la storia. Scelta difficilissima perché a Montalcino comunque bevi bene o molto bene. Gardini, in particolare, e tifosissimo dell’ultimo nato: “II Brunello dell’annata 2016 è destinato ad entrare nella storia. Potrebbe addirittura rivelarsi meglio della fortunatissima annata 2010 - dice Gardini -. Ha un’impronta stilistica illuminata, densità, tensione, croccantezza di frutto, territorialità al suo massimo, e una profondità infinita. Quelle del 2016 sono bottiglie destinate ad avere una vita motto lunga!”. A Montalcino è nato e vive Alessandro Regoli, il direttore di Winenews.it, uno dei siti con più seguito e credibilità. A lui abbiamo chiesto il segreto del vino che ha reso popolare nel mondo la sua piccola cittadina. “Fino a tutto il Rinascimento, Montalcino era in realtà una delle città più ricche e grandi della Toscana - dice Regoli -. Era una rocca a difesa della via Francigena. Il segreto del Brunello sta nel territorio, una sorta di piramide con un microclima spettacolare, ma anche nella cultura e nella passione dell’uomo e, se volete in quella sorta di rivalità creativa di alcuni produttori illuminati”. Proprio così: inseguire la qualità è diventata per alcuni vignaioli di Montalcino una mission. Anzi, un’ossessione. Ma da quelle parti ci sono i terreni e le uve e gli uomini per vincere il campionato. Anzi per conquistare la maglia rosa!

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