Il settore della Gdo traina il giro di affari dei punti vendita in franchising e insieme alla ristorazione copre quasi la metà del fatturato complessivo (47%) che si attesta a 28.867 milioni di euro con una crescita sul 2020 del +6,7%, riflettendo quasi l’andamento del Pil italiano. Superata la contrazione del 2020 a causa della pandemia (-103), tornano a crescere di 78 unità le insegne operative in Italia tra 2021 (955) e 2020 (877). Si è materializzato anche un incremento dei punti vendita in franchising in Italia che nel 2021 si attestano a 59.849 (+4,7% rispetto al 2020). Il franchising è un modello di business destinato a crescere, nonostante le crisi economiche. È questa la frase che riassume la fotografia del comparto, scattata da Nomisma, società di consulenza strategica e aziendale e contenuta nel“Rapporto Assofranchising Italia 2022 - Strutture, Tendenze e Scenari”, presentato nell’evento riservato ai soci e partner di Assofranchising dal titolo “Capovolgimente”. Tra i settori più performanti, e in crescita di due punti percentuali rispetto al 2020, vi è dunque la Gdo che incide per il 36% del fatturato complessivo del franchising con un giro d’affari che sfiora i 10.452 milioni di euro, seguito dall’abbigliamento (7.348 milioni di euro) e dai servizi (3.944 milioni di euro). Positive anche le previsioni di fatturato per il 2022 dei punti vendita in franchising, per i quali Nomisma rileva una crescita media del +3,6%, trainata dai settori merceologici del beauty (crescita prevista +7,5%) e della casa (+7,3%). La ristorazione rappresenta l’11% del franchising che, oltre al giro di affari di 28.867 milioni di euro, comprende 955 franchisor, 59.849 punti vendita affiliati e 238.194 addetti occupati(dati Assofranchising 2021 in collaborazione con Nomisma). Tra le cinque regioni per punti vendita in franchising, la leadership indiscussa è per la Lombardia (9.781 punti vendita), seguita da Lazio (6.562), Sicilia (5.325), Campania (4.735) e Piemonte (4.638).
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