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LA GRANDE ATTENZIONE DI PAPA BENEDETTO XVI PER L’AGRICOLTURA: DOPO LA BENEDIZIONE RACCOLTA DALLE CITTA’ DEL VINO, LA CIA SOTTOLINEA IL RICHIAMO LANCIATO DAL PONTEFICE PER UN MONDO CON PIU’ AGRICOLTURA CONTRO FAME E SPECULAZIONI SUL CIBO

Una grande attenzione quella di Papa Benedetto XVI per il mondo dell’agricoltura: dopo la benedizione a tutti i territori del vino raccolta dalle Città del Vino (in occasione della consegna al Pontefice in Piazza San Pietro a Roma de “Il Taglio per l’Unità”, la bottiglia celebrativa dei 150 anni dell’Unità), la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori sottolinea e commenta le parole del Sommo Padre nel discorso rivolto ai partecipanti alla Conferenza della Fao in udienza in Vaticano, con un forte richiamo per garantire un mondo con più agricoltura contro la fame e le speculazioni sul cibo. “Sono dichiarazioni di grande spessore che mettono in evidenza l’attenzione che la Chiesa ha nei confronti del mondo agricolo e dei suoi valori - sottolinea il presidente Cia Giuseppe Politi - sono parole che condividiamo anche perché concordano con le nostre richieste: più agricoltura per sfamare il mondo, lotta alle speculazioni sul cibo”.

“Come possiamo tacere - ha detto il pontefice di fronte al segretario uscente della Fao, il senegalese Jacques Diouf, e al suo successore eletto pochi giorni fa, il brasiliano Josè Graziano da Silva - il fatto che anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni o è legato agli andamenti di un mercato finanziario che, privo di regole certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo obiettivo del profitto?”. Papa Ratzinger ha ricordato che “l’alimentazione è una condizione che tocca il fondamentale diritto alla vita. Garantirla - ha aggiunto - significa anche agire direttamente e senza indugio su quei fattori che nel settore agricolo gravano in modo negativo sulla capacità di lavorazione, sui meccanismi della distribuzione e sul mercato internazionale. E questo, pur in presenza di una produzione alimentare globale che, secondo la Fao e autorevoli esperti, è in grado di sfamare la popolazione mondiale”.

Il momento di crisi attuale, secondo Benedetto XVI, richiede “ogni sforzo per concorrere ad eliminare la povertà, primo passo per liberare dalla fame milioni di uomini, donne e bambini che mancano del pane quotidiano”, anche ricercando “le cause di tale situazione non limitandosi ai livelli di produzione, alla crescente domanda di alimenti o alla volatilità dei prezzi: fattori che, sebbene importanti, rischiano di far leggere il dramma della fame in chiave esclusivamente tecnica. Il quadro internazionale e le ricorrenti apprensioni determinate da instabilità e dall’aumento dei prezzi - ha sottolineato - domandano risposte concrete e necessariamente unitarie per conseguire risultati che singolarmente gli Stati non possono garantire”. Questo significa, ha precisato, “fare della solidarietà un criterio essenziale per ogni azione politica e strategia”.

“Le affermazioni del Pontefice hanno colto nel segno. E’ significativo che Benedetto XVI - aggiunge Politi - abbia sostenuto che per il rilancio del settore agricolo, dei livelli di produzione alimentare e del più generale sviluppo delle aree rurali, occorre ogni sforzo per eliminare le cause della povertà di milioni di persone. Non possiamo che esprimere grande apprezzamento per il richiamo del Papa che - dice il presidente della Cia - va accolto, in quanto, come lo stesso Pontefice ha affermato, l’alimentazione tocca il fondamentale diritto alla vita. Di rilevante importanza anche il monito per una maggiore solidarietà a livello internazionale, proprio per sviluppare una crescita che coinvolga tutti, a cominciare dai paesi più poveri che fanno i conti con il dramma della fame e della povertà. Sono temi, quelli toccati dal Papa - conclude Politi - che gli agricoltori mondiali (nel G20 di Parigi) hanno evidenziato con estrema decisione, raccogliendo il consenso del G20 dei Ministri agricoli. Obiettivo prioritario è rimettere l’agricoltura al centro delle politiche europee e mondiali, valorizzando il suo contributo nella sfida all’approvvigionamento alimentare globale e nella lotta alla povertà e alla denutrizione dei Paesi in via di sviluppo”.

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