C’è solo un settore commerciale che anche in tempi di crisi raddoppia il suo fatturato: il commercio equo solidale. Quello che solo venti anni fa appariva come un’utopia agli occhi dei più, è oggi un comparto affermato in Italia che, soltanto nel “mondo Coop”, leader della grande distribuzione nel nostro Paese, ha avuto nel 2003 un giro d’affari stimato di 7,9 milioni di euro, con una crescita (sul 2002) del 160% (e che, nel ’96, rappresentava un business di 534.000 di euro). Merito di tanti simpatizzanti - nel Belpaese si calcola che, negli ultimi 2 anni, i clienti dell’“equo” siano passati da 3,7 a 7 milioni - e delle piccole botteghe in cui fanno bella mostra di sé il cioccolato, il caffè, lo zucchero, i dolci, i succhi, le banane, la frutta secca e, ultimamente, anche i vestiti. Il tutto, naturalmente, equo e solidale, proveniente da piccoli produttori sparsi nei Paesi del sud del mondo (Colombia, Guatemala, Perù, Costa Rica, Paraguay, Messico, India, Ghana, Ecuador, Thailandia …). Questa crescita, quindi, non è solo merito dei “piccoli”, ma anche dei “giganti buoni” come la Coop, la più grande catena distributiva italiana che ha scommesso, da tempo, su questi prodotti e su quello che significano, promovendo lo sviluppo sostenibile dei Paesi produttori e contribuendo in Italia alla diffusione di una vera cultura equa e solidale tra il grande pubblico.
Una cultura e una formazione che non si fermano agli scaffali di un supermercato, ma che anzi vogliono espandersi, educando soprattutto i più piccoli e le giovani generazioni verso scelte di consumo più sostenibili e consapevoli: con questo obiettivo, Coop ha lanciato l’idea della “Equo Scuola” che sarà presentata a Perugia, dal 16 al 24 ottobre, per Eurochocolate 2004, l’evento-show della cioccolata in Italia (vissuto da 900.000 persone), dove Coop sarà tra i protagonisti, per parlare, in particolare, di cioccolato equo e solidale, in collaborazione con Fairtrade TransFair, il marchio di certificazione del Commercio Equo e Solidale, che caratterizza la linea di prodotti Solidal Coop.
Il cioccolato e Eurochocolate, quindi, come simbolo e occasione ideale per sviluppare la consapevolezza dell’equo e solidale, in tutti, ma soprattutto nei bambini, attraverso una “dolce” e significativa “Equo Scuola”: nella kermesse “a più alto contenuto calorico”, sarà allestita un’aula scolastica, dove i bambini delle scuole elementari e le loro famiglie, potranno partecipare a vere e proprie lezioni intrecciate di cioccolato e di commercio equo e solidale, capaci di far conoscere tutti i segreti di questo prodotto, dalla sua nascita alla distribuzione, ma soprattutto di fissare nei giovani i valori etici connessi ai prodotti del commercio equo e solidale.
“E’ ormai notevole l’attenzione che da tempo riserviamo a questi prodotti - spiega Riccardo Bagni, vice presidente di Coop Italia - ed è su queste basi che abbiamo anche finalizzato la partecipazione, a Perugia, ad Eurochocolate 2004. Vogliamo dare un contributo concreto a milioni di lavoratori, molto spesso riuniti in organizzazioni di natura cooperativa che dall’Africa all’Asia, all’America Latina, si impegnano in una gestione collettiva della loro attività. Non solo, Coop è anche impegnata in progetti di sviluppo sociale per comunità e territori del mondo, rendendo più agevoli l’accesso all’acqua potabile ed all’energia elettrica, alla costruzione di scuole e di ambulatori medici”.
Quella del commercio equo solidale è per Coop una vera e propria mission sociale per contribuire allo sviluppo sostenibile del Sud del mondo, offrendo migliori condizioni commerciali a produttori svantaggiati, garantendone i diritti, senza causare sfruttamento e povertà. Un esempio concreto? Coop ha acquistato, nel 2003, 189 tonnellate di caffè verde, per un trasferimento diretto alle organizzazioni di produttori di 507.000$ (circa 450.000 euro), che rappresentano oltre il 30% del fatturato alla vendita del caffè Solidal Coop; nel caso avessero venduto al mercato normale, i contadini e le loro organizzazioni avrebbero incassato, nel migliore dei casi, 321.000$ (e nel peggiore dei casi, 241.000$).
Numeri e cifre che fanno la differenza per un Paese e i suoi abitanti e che confermano come la filiera Solidal Coop permette al produttore ricavi superiori dal 60% ad oltre il 100% sulla filiera convenzionale. La linea Solidal Coop rappresenta, ad oggi in Italia circa il 50% dei prodotti certificati da Fairtrade TransFair, uno dei più importanti certificatori equo e solidali in Italia, utilizzando materie prime di piccole cooperative di produttori di 16 Paesi e contribuendo così all’autosviluppo economico e sociale di questi territori.
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