Nel primo mese di guerra la produzione alimentare è cresciuta in Italia del 7%, più del doppio della media, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A dirlo è l’analisi Coldiretti (su dati Istat) sulla produzione industriale che, a marzo 2022, è aumentata in media del 3%. Si tratta della dimostrazione, ha sottolineato la Coldiretti, della capacità della filiera agroalimentare nazionale di garantire l’approvvigionamento della popolazione nonostante uno scenario segnato da aumento dei costi di produzione e difficoltà nel commercio internazionale con accaparramenti e speculazioni.
Secondo Coldiretti si tratta di un segnale positivo per il Paese che conferma l’importanza di investire in un settore da primato del made in Italy che si conferma ancora una volta strategico in un momento storico difficile e che a maggior ragione merita supporto. Per il presidente Coldiretti Ettore Prandini è necessario “contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare le aziende” ma anche “lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
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