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La guida delle guide arriva dalla Francia: è “La Liste”, che ha messo in fila i 1.000 ristoranti top al mondo, incrociando i giudizi di 200 guide e siti specializzati: Giappone e Francia al top, Italia ai piani alti, con Massimo Bottura alla n. 18

Non Solo Vino
Massimo Bottura n. 18 de La Liste, che mette in fila i migliori 1.000 ristoranti del mondo

Se l’Italia pullula di guide enogastronomiche, non credete che nel resto del mondo le cose vadano diversamente. Sono talmente tanti i giudizi e le classifiche che dalla Francia arriva la guida risolutiva, una sorta di guida delle guide: è “La Liste”, che mette in fila i migliori 1.000 ristoranti del mondo, mettendo a sistema i giudizi di ben 200 guide e siti specializzati (per l’Italia, Identita Golose, Agrodolce.it, L’Espresso, Gambero Rosso, La Guida delle Guide, Touring e Michelin Italia) con i giudizi della gente espressi su siti come Tripadvisor, Yelp e Linternaute, su ben 150.000 locali in tutto il mondo. Ne emerge un quadro assai complesso, in cui l’Italia fa la sua figura, forte di 48 indirizzi nei primi 500, dietro solo a Francia (113) e Giappone (110), leader assoluti della top 1000, in cui gli chef del Belpaese perdono qualche posizione (con un totale di 51 ristoranti nella chart), superati da Germania (52), Spagna (59), Cina (69), Usa (101) e, ovviamente, Francia (118) e Giappone (126).
Primo tra gli chef tricolore, manco a dirlo, Massimo Bottura, con l’Osteria Francescana di Modena alla posizione n. 18, seguito al n. 22 da Le Calandre di Alajmo, a Rubano. Alla posizione n. 36 c’è, invece, Heinz Beck, con La Pergola di Roma, mentre alla n. 61 Nadia Santini, con il Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, ed ancora Niko Romito, con Il Reale, a Castel di Sangro, alla posizione n. 74, quindi Enrico Crippa con Il Duomo di Alba, alla posizione n. 78, Pino Cuttaia con La Madia, a Licata, alla n. 83, Mauro Uliassi , con l’Uliassi a Senigallia, alla n. 86. Ed ancora, a chiudere la presenza italiana nelle prime 100 posizioni, Enrico Cerea, con il Da Vittorio a Brusaporto, alla n. 90, seguito da Norbert Niederkofler, con il St. Hubertus a San Cassiano, alla n. 91, e Gianfranco Vissani, con Casa Vissani a Baschi, alla n. 100.
Nelle primissime posizioni, invece, ci sono al primo posto un ristorante svizzero, il Restaurant de l’Hôtel de Ville di Crissier, al secondo il newyorkese Per Se e al terzo il Giapponese Kyo Aji a Tokyo, quindi alla posizione n. 4 il Guy Savoy di Parigi, alla n. 5 un altro svizzero, Andreas Caminada, ed alla n. 6 El Celler de Can Roca di Girona.
In termini di tendenze globali, dal lavoro de “La Liste”, fondata e diretta da Philippe Faure, Ambasciatore di Francia e presidente delegato del Consiglio di Promozione del Turismo (alla quale ha lavorato un Comitato internazionale con rappresentanti di 11 Paesi diversi, dalla Francia all’Italia, dalla Cina agli Usa), e presentata il 17 dicembre dal Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius (una presenza dietro la quale molti commentatori hanno letto la volontà “governativa” di ricollocare la ristorazione francese, bistrattata negli ultimi anni dalla britannica “50 Best Restaurants”, la classifica più influente al mondo, che nell’ultima edizione ha inserito solo 5 ristoranti francesi, ndr), emerge, come detto, il primato di Giappone e Francia, ma anche il dominio, nella parte alta della classifica, di 3 grandi culture culinarie, quella giapponese, quella francese, e quella cinese, senza dimenticare la crescita degli Usa e le certezze che arrivano dall’Italia, a dimostrazione di come la grande cucina sia ormai ovunque, come dimostra il lavoro delle guide, anche in quei luoghi dimenticati dai gourmants occidentali, come Estonia, Polonia e Slovenia. Chi non ha molto da stare allegro è la Russia, forse anche a causa dell’embargo, che priva gli chef di tante materie prima fondamentali tra i fornelli, mentre ne esce rafforzato il peso dei siti di recensioni online, che possono produrre anche centinaia o migliaia di giudizi, specie in Asia ed America, nonostante il pericolo di false recensioni, riscontrato, in realtà in soli 6 ristoranti su più di 3.000 presi in esame.
Info: www.laliste.com

Focus - La Top 100 de “La Liste”
1. Restaurant de l’Hôtel de Ville, Crissier (Svizzera)
2. Per Se, New York (Usa)
3. Kyo Aji, Tokyo (Giappone)
4. Guy Savoy, Parigi (Francia)
5. Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
6. El Celler de Can Roca, Girona (Spagna)
7. Kyubei, Tokyo (Giappone)
8. Maison Troisgros, Roanne (Francia)
9. Auberge du Vieux Puits, Fontjoncouse (Francia) 10. Joël Robuchon, Tokyo (Giappone)
11. Régis et Jacques Marcon, Saint-Bonnet-le-Froid (Francia)
12. Flocon de Sel, Leutaz (Francia)
13. Les Prés d’Eugénie - Michel Guérard, Eugénie-les-Bains (Francia)
14. Nihonryori Ryugin, Tokyo (Giappone)
15. Martin Berasategui, Lasarte-Oria (Spagna)
16. Pierre Gagnaire, Paris (Francia)
17. Le Louis XV - Alain Ducasse, MontéCarlo (Monaco)
18. Osteria Franciascana, Modena (Italia)
19. Le Bernardin, New-York (Usa)
20. Le Pré Catelan, Parigi (Francia)
21. De Librije, Zwolle (Paesi Bassi)
22. Le Calandre, Rubano (Italia)
23. De Leest, Vaassen (Paesi Bassi)
24. Kyo-ryori Nakamura, Kyoto (Giappone)
25. Matsukawa, Tokyo (Giappone)
26. Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
27. Sant Pau, Sant Pol del Mar (Spagna)
28. Quintessence, Tokyo (Giappone)
29. Lameloise, Chagny (Francia)
30. Schwarzwaldstube, Baiersbronn (Germania)
31. Maison pic, Valence (Francia)
32. L’Epicure, Parigi (Francia)
33. L’Assiette Champenoise, Reims (Francia)
34. Vendôme, Bergisch Gladbach (Germania)
35. Le 1947, Courchevel (Francia)
36. Le Pergola, Roma (Italia)
37. Oryouri Hayashi, Kyoto (Giappone)
38. Pavillon Ledoyen - Yannick Alléno, Parigi (Francia)
39. Kikunoi Honten, Kyoto (Giappone)
40. Hof Von Cleve, Kruishoutem (Belgio)
41. Gordon Ramsay, Londres (Uk)
42. The Capital - Beijing Hong Kong Jockey Club, Pechino (Cina)
43. Akelarre, San Sebastian (Spagna)
44. Astrance, Parigi (Francia)
45. Huai Yang Fu at Andingmen, Pechino (Cina)
46. Georges Blanc, Vonnas (Francia)
47. Arzak, San Sebastian (Spagna)
48. Bras, Laguiole (Francia)
49. Atrio, Caceres (Spagna)
50. Maruyama (Gion), Kyoto (Giappone)
51. Jean-Georges, New York (Usa)
52. 28 Hubin Road, Hangzhou, (Cina)
53. Mizai, Kyoto (Giappone)
54. Obauer, Werfen (Austria)
55. Auberge de l’Ill, Illhaeusern (Francia)
56. La Vague d’Or, Saint-Tropez (Francia)
57. Vue de Monde, Melbourne (Australia)
58. Hyo-Tei, Kyoto (Giappone)
59. Quique Dacosta, Dénia (Spagna)
60. Le Cinq, Parigi (Francia)
61. Dal Pescatore, Canneto Sull’Oglio (Italia)
62. Rockpol, Sydney (Australia)
63. Otomezushi, Ishiakawa (Giappone)
64. Gion Sasaki, Kyoto (Giappone)
65. Ichiyanagi, Tokyo (Giappone)
66. Attica, Melbourne (Australia)
67. Cheval Blanc - Hôtel les Trois Rois, Basel (Svizzera)
68. L’Arpège, Parigi (Francia)
69. Le Meurice Alain Ducasse, Parigi (Francia)
70. Quay, Sydney (Australia)
71. FU1015, Shanghai (Cina)
72. Wakiya Ichiemicharou, Tokyo (Giappone)
73. Mibu, Tokyo (Giappone)
74. Reale, Castel di Sangro (Italia)
75. Simon Taxacher, Kirchberg (Austria)
76. The Ocean, Alporchihos (Portogallo)
77. Azumino Okina, Nagana (Giappone)
78. Piazza Duomo, Alba (Italia)
79. Le Petit Nice, Marsiglia (Francia)
80. Meurin, Busnes (Francia)
81. Maggie’s Restaurant, Shanghai (Cina)
82. Gästehaus Klaus Erfort, Saarbrücken (Germania)
83. La Madia, Licata (Italia)
84. La Pyramide, Vienne (Francia)
85. Bakuzanbo, Tokyo (Giappone)
86. Uliassi, Senigallia (Italia)
87. Gill Ashiya, Hyogo (Giappone)
88. Sukiyabashi Jiro, Tokyo (Giappone)
89. L’Osier, Tokyo (Giappone)
90. Da Vittorio, Brusaporto (Italia)
91. St. Hubertus, San Cassiano (Italia)
92. DiverXO, Madrid (Spagna)
93. Adelboden, Steinen (Svizzera)
94. Waldhotel Sonnora, Dreis (Germania)
95. Kikunoi, Minato (Giappone)
96. Yun Men Jin Cui, Chengdu (Cina)
97. Frantzen, Stockholm (Svezia)
98. Maaemo, Oslo (Norvegia)
99. Taillevent, Paris (Francia)
100. Vissani, Baschi (Italia)

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