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La Guida Michelin 2016 di Francia, che ha visto la luce oggi a Parigi, fotografa un passo indietro della cucina d’Oltralpe. Gli stellati sono 600 (9 in meno del 2015), e tra i 26 tre stelle ci sono due new entry: Alain Ducasse e Christian Le Squer

Di tutte è sicuramente la più attesa, non solo in patria, ma in tutto il mondo della ristorazione, capace, in pochi numeri, di fotografare il momento della cucina francese: la Guida Michelin 2016 di Francia (www.michelin.com) ha visto la luce oggi, a Parigi, nella cornice del Quai d’Orsay, presentata dal direttore internazionale delle Guide Michelin Michael Ellis, in un clima surreale, a poche ore dalla notizia che ha sconvolto il mondo della ristorazione internazionale, il suicidio di Benoit Violier, chef dell’“Hotel de Ville”, capace di raggiungere le vette più alte, come il primo posto de “La Liste”, la classifica francese dei migliori ristoranti al mondo (come abbiamo raccontato qui: http://goo.gl/np0tX9).
Passando alla Rossa, il primo dato che emerge è il calo complessivo degli “stellati”, passati dai 609 del 2015 ai 600 dell’edizione 2016. I neo stellati, in tutto, sono 54, di cui due “tristellati”: il “Plaza Athénée” di Alain Ducasse, che riconquista la stella persa un anno fa, ed il “Le Cinq” dello chef Christian Le Squer, entrambi a Parigi, che prendono simbolicamente il posto dei due locali che, al contrario, sono scesi dall’Olimpo, il “Le Meurice”, altro ristorante guidato da Ducasse, sempre nella Capitale, e “Le Relais” di Bernard Loiseau, a Saulieu. Resta fermo a 26, così, il conto totale dei “tre stelle”, più del triplo degli italiani, fermi a quota 8: “Reale”, “Piazza Duomo”, “L’Osteria Francescana”, “Dal Pescatore”, “Le Calandre”, “Enoteca Pinchiorri”, “La Pergola” e “Da Vittorio”).
Interessante anche una rapida rassegna dei “due stelle”, con 10 new entry, 2 ristoranti che hanno perso entrambe le stelle, e 6 che passano da due ad una sola stella, tra cui due nomi che fanno decisamente rumore: “L’Atelier” di Joël Robuchon - Étoile, a Parigi, ed il “Gordon Ramsay au Trianon”, a Versailles. Curiosamente, proprio come Alain Ducasse, sia Robuchon, che Ramsay sono stati capaci di rifarsi: il primo con “La Grande Maison”, a Bordeaux, aperto un anno fa e capace di conquistare immediatamente le due stelle, il secondo con il “Le Pressoir d’Argent”, sempre nella città della Gironda, alla prima stella. In tutto, sono 82 i “due stelle” della Michelin 2016 dedicata alla ristorazione d’Oltralpe, 2 in più del 2015, mentre gli stellati passano dai 503 dello scorso anno ai 492 di oggi, con 42 nuovi ingressi e 55 che, invece, hanno perso l’onore della stella più ambita dagli chef di tutto il mondo.

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