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La lista della spesa, da quella “artistica” di Michelangelo Buonarroti a quelle degli italiani: il 49,8% la fa sempre prima di andare al supermercato, il 34,5% qualche volta, “per non eccedere negli acquisti e risparmiare”. A dirlo Coldiretti/Censis

Non Solo Vino
La lista della spesa del grande artista Michelangelo Buonarroti

Prevenire è meglio che curare, anche quando si tratta di fare la spesa. E la ricetta per la prevenzione contro lo spreco, e per risparmiare, è sempre la stessa: la lista scritta della spesa, che vanta nella storia firme prestigiose, come quella di Michelangelo Buonarroti, e che il 49,8% degli italiani dichiara di fare sempre prima di andare al supermercato, a cui si aggiunge un 34,5% che la fa solo qualche volta, “per non essere travolto dagli acquisti di impulso e quindi risparmiare”. A dirlo un’analisi Coldiretti/Censis sulle strategie di risparmio degli italiani, da cui emerge anche che una famiglia italiana su tre accumula in casa riserve alimentari facendo regolarmente scorta di prodotti in offerta con le promozioni.

“Il ritorno al passato - spiegano Coldiretti/Censis - si avverte anche forme di sapiente sobrietà nell’utilizzo dei cibi acquistati e cucinati come, ad esempio, l’utilizzo di cibi avanzati preparati per precedenti pasti praticato da 22,8 milioni di famiglie, di cui 9,9 milioni lo fa regolarmente. La crisi peraltro - aggiunge Coldiretti - tiene più unite le famiglie a tavola, e sono 10,6 milioni quelle che ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena; in altre parole il 61,8% dei nuclei familiari, escluse ovviamente le unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano di incontro intorno alla tavola”.

Si arriva al pasto in comune, spiega Coldiretti, per condividere e contenere e le spese, ma anche per trovare momenti di convivialità di fronte alle crisi relazionali, oltre alla necessità di risparmiare.

“Le difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della famiglia che si rafforza, non solo come soggetto di welfare - spiega Coldiretti - che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, ma anche come supporto psicologico per affrontare nuove ansie e preoccupazioni. Circa 2,5 milioni di famiglie italiane (il 14,3%) fanno insieme tutti e tre i pasti per tutti e sette i giorni della settimana, identificando nella tavola, dalla colazione al pranzo alla cena, un quotidiano momento unificante per tutti i suoi membri. Un incontro che - rilevano Coldiretti/Censis - pur non garantendo la qualità della relazioni, è un valore in sé, perché è un momento certo in cui il principio primo della relazionalità può realizzarsi: essere vicini, potersi guardare negli occhi e scambiarsi parole, opinioni, anche a muso duro se necessario”.

Al contrario sono solo 342.000 le famiglie in cui la compresenza a tavola durante la settimana è ridotta a livelli minimi, vale a dire al massimo un pasto insieme due volte a settimana. La cena si classifica come il momento più unificante, con 8,8 milioni di famiglie che cenano insieme tutti i giorni della settimana, 5,2 milioni pranzano insieme tutti e sette i giorni e 4,6 milioni di famiglie fanno tutti e sette i giorni colazione alla presenza di tutti i membri.

“I dati mostrano - aggiungono Coldiretti/Censis - che la tavola è oggi, ancora, un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado i tanti fenomeni sociali di destrutturazione dei pasti, di proiezione verso l’esterno dei membri, di sviluppo di una relazionalità extrafamiliare anche per i membri in età adolescenziale. Lo stare assieme - concludono Coldiretti/Censis - a vicinanza in famiglia raggiunge l’apice nel week-end con 8,1 milioni di famiglie fanno colazione insieme il sabato e la domenica, 12,8 milioni pranzano entrambi i giorni insieme e 11,4 milioni fanno la cena sempre tutti insieme”.

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