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CIA - AGRICOLTORI ITALIANI

La mancanza di manodopera spinge le aziende del vino ad investire in tecnologia

Arrivate in Italia negli anni Ottanta, le vendemmiatrici conquistano gli imprenditori, alle prese dal 2020 con un’emergenza lavoro mai risolta
INVESTIMENTI, MANODOPERA, RACCOLTA, TECNOLOGIA, VENDEMMIA, VENDEMMIATRICE, VINO UVA, Italia
La meccanizzazione della raccolta dell’uva

Il problema non è nuovo, perché già la vendemmia del 2020, con la prima drammatica ondata della pandemia di Covid-19 che aveva spinto i Governi Ue a chiudere le frontiere ed irrigidire gli spostamenti, aveva messo le aziende del vino del Belpaese di fronte ad un problema di difficile soluzione: la mancanza di manodopera. Con cui il comparto vino rischia di doversi misurare anche nelle prossime settimane, vista la mancanza, ormai strutturale, di lavoratori. C’è chi dà la colpa al Reddito di Cittadinanza, che terrebbe i giovani lontani dal mercato del lavoro, chi agli stipendi troppo bassi, chi all’abolizione dei voucher, uno strumento a misura del lavoro stagionale, altri ancora puntano l’indice sulla gestione dei flussi migratori.

Il risultato non cambia, e le aziende corrono ai ripari, aumentando gli investimenti in tecnologia. Del resto, la meccanizzazione della raccolta è tutt’altro che una novità: già negli Anni Ottanta le grandi aziende, sull’esempio di quanto stava accadendo a Bordeaux, hanno introdotto tra i filari le prime vendemmiatrici. Nel 2010, in Francia, il 60% delle uve fu raccolto meccanicamente, e nel mondo ogni anno si vendono più di mille vendemmiatrici.
Come riporta la Cia - Agricoltori Italiani, solo nel Monferrato gli investimenti in vendemmiatrici ed altre tecnologie è letteralmente esploso tra il 2020 ed il 2022
, con decine di migliaia di euro spesi dagli imprenditori del territorio. “La situazione di ricerca personale è peggiorata negli anni: nessuno sembra cercare lavoro, il telefono in azienda non squilla più per questo. Inoltre, chi viene a provare lascia dopo qualche giorno di prova: forse per la fatica che la vendemmia comporta, forse per forme di sussidio come il reddito di cittadinanza, è difficile mantenere chi si propone per il lavoro nei campi. Una volta non era così. Siamo dovuti ricorrere all’acquisto di una vendemmiatrice meccanica capace di lavorare anche su forti pendenze”, racconta, tra gli altri, Luigi Arditi, alla guida della Cantina del Monferrato - Fratelli Arditi.

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