La pizza è un piatto tipico e tradizionale italiano, considerato fino a poco tempo fa cibo di strada e non legato alla raffinatezza: ma lo street food adesso va di moda, e la pizza è diventata qualcosa di gourmet, per cui non conta solo quanto sia buona ma anche quanto la pizzeria sia di design e originale. Così è nata 50 Top Pizza, la novella guida per gli amanti della pizza, curata da Luciano Pignataro, giornalista enogastronomico, e da Barbara Guerra e Albert Sapere, ideatori de Le Strade della Mozzarella. Proprio a Napoli, patria della pizza, la guida ha svelato i nomi delle migliori pizzerie (come anticipato su WineNews https://goo.gl/XNB2BS), scelti tra oltre 500 locali di tutta Italia, segnalati dagli appassionati e selezionati da oltre 100 ispettori.
La Campania trionfa, conquistando ben 19 posizioni tra le prime 50, tra cui le prime 4 posizioni della classifica: il vincitore è Franco Pepe, con la sua Pepe in Grani, nominato maestro assoluto; al secondo posto, c’è Gino Sorbillo, ai Tribunali; terzi, Francesco & Salvatore Salvo e quarta La Pizzaria La Notizia 94, patron Enzo Coccia; solo al quinto posto, il primo locale fuori dalla Campania, per la precisione I Tigli di Simone Padoan, a San Bonifacio (Verona).
Ma non finisce qui: non è stata premiata solo la miglior pizzeria ma anche la Pizzaiola dell’anno (Isabella De Cham, 1947, Pizza Fritta di Napoli), il Fornaio dell’anno (a Pierluigi Roscioli, Antico Forno Roscioli di Roma), la Pizzeria novità dell’anno (a Morsi & Rimorsi di Aversa ), la Pizza dell’anno (a Bonci - Pizzarium di Roma, per la loro pizza Mozzarella di Bufala Campana a crudo, Funghi Prataioli e Prosciutto Crudo); la Miglior Carta dei Vini (a Francesco & Salvatore Salvo) e la Miglior Carta delle Birre (a La Gatta Mangiona di Roma).
“Questo premio mi entusiasma - ha dichiarato Franco Pepe - è un riconoscimento della bontà del percorso d’innovazione intrapreso anni fa, della pazza volontà di cambiamento di una tradizione, quella della pizza, che sembrava immutabile. È anche un premio importante per il territorio, per i suoi produttori e i suoi prodotti e per Caiazzo, la mia città, per la quale vorrei continuare a essere ambasciatore di pizza e bellezza nel mondo”.
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