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La nuova Confindustria potrebbe avere una particolare attenzione alla filiera dell’agroalimentare. Per il candidato alla presidente Alberto Vacchi, fondamentale agire su “quadro normativo, competitività internazionale, export e contraffazione”

La nuova Confindustria potrebbe avere una particolare attenzione alla filiera dell’agroalimentare. Almeno secondo uno dei candidati alla presidente dell’organizzazione oggi guidata da Giorgio Squinzi, ovvero Alberto Vacchi, presidente di Ima, azienda leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, con un fatturato superiore a 1,1 miliardi di euro (il 90% all’export) con oltre 4.800 dipendenti tra Italia, Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, India, Cina. Vacchi che, nel suo programma, presentato ieri, ha dedicato un passaggio proprio alla “filiera dell’agroalimentare che è ambasciatrice del made in Italy nel mondo, dal momento che il 78% dell’export alimentare è costituito da prodotti industriali di marca”. E per la quale, nel futuro, secondo Vacchi, bisogna concentrarsi su “una politica industriale che da un lato offra un quadro giuridico certo e favorevole alle imprese italiane con condizioni analoghe a quelle in cui operano le imprese dei principali paesi concorrenti, e che tuteli davvero il made in Italy con una lotta ferrea alla contraffazione; dall’altro una politica che sia in grado di sviluppare politiche di promozione delle esportazioni e la visibilità dell’intera filiera nel mondo. Naturalmente vanno sviluppate forme di alleanza con il mondo dell’economia primaria e con i consumatori. Le tecnologie sulla riduzione degli sprechi alimentari e per la valorizzazione delle produzioni anche in altre aree del globo sono una opportunità etica ed utile per la nostra industria alimentare, che vanta una delle migliori reputazioni mondiali. Mettiamoli in condizione di fare”, ha detto Vacchi, che contende la leadership di Confindustria a Vincenzo Boccia, ad Arti Grafiche Boccia.

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