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La pizza più buona d’Italia si mangia in Trentino ed è quella di Graziano Scuri della Pizzeria “Al Caminetto”. A premiarlo è stata la giuria tecnica della tappa italiana del “Giro Pizza Europa”, il concorso internazionale sulla pizza

La pizza più buona d’Italia si mangia in Trentino ed è quella di Graziano Scuri della pizzeria “Al Caminetto”. A premiarlo è stata la giuria tecnica della tappa italiana del “Giro Pizza Europa”, il concorso internazionale sulla pizza, organizzato da Pizza e Pasta Italiana, a “Tirreno C.T.”, la fiera di riferimento per l’ospitalità e la ristorazione di CarraraFiere (28 febbraio-2 marzo). Al secondo posto, si è piazzato Daniel Favero della Pizzeria Ometto di Sarzana (La Spezia), seguito da Riccardo La Rosa del Ristorante La Picea di Levanto (La Spezia).
“In Italia - fanno sapere dall’evento di CarraraFiere - ogni giorno si sfornano 5 milioni di pizze per un totale di 1,6 miliardi di pizze all’anno. Un vero e proprio record, con numeri che sono in crescita secondo le ultime stime di Fipe, per un settore che dà lavoro a 150.000 impiegati e che, sembra incredibile, ma è così, ha necessità di professionisti e non riesce a trovarli. Sarebbero almeno 6.000 i posti da pizzaiolo vacanti, tuttavia per impieghi avventizi per il fine settimana, periodo in cui si registra il picco di produzione”.
Ma quali sono le pizze preferite dagli italiani? La pizza più mangiata è senz’altro la Margherita, nelle varie scelte: semplice o con mozzarella di bufala. Seguono quelle classiche: Prosciutto, Funghi, Capricciosa, Carciofini, Salamino, Tonno, in tutte le loro varianti e versioni. A seguire le pizze senza pomodoro, chiamate in bianco, poi quelle speciali, quelle della casa e quelle locali, caratteristiche e che usano, in particolare, i prodotti tipici del territorio. Negli ultimi tempi sempre più preparate quelle gluten free.

Focus - I dati sulla pizza italiana
Secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli sono circa 42.000 i ristoranti-pizzeria, mentre i locali per l’asporto, taglio e domicilio sono circa 21.000 per un totale di almeno oltre 100.000 impiegati fissi nel settore ai quali se ne aggiungono almeno altri 50.000 nel fine settimana. Di questi, 65.000 sono italiani, 20.000 egiziani, oltre 10.000 marocchini.
Ogni locale produce e vende giornalmente in media 80 pizze su 6 giorni lavorativi ed uno di chiusura per riposo settimanale. Di queste, circa la metà, 240 pizze, vengono mangiate fra il sabato e domenica e la restante metà nei 4 giorni feriali rimanenti con una media di 60 pizze al giorno.
Il totale delle pizze preparate e vendute in questi locali sono poco più di 5 milioni al giorno, moltiplicate per 27 giorni lavorativi porta a 135 Milioni di pizze al mese e moltiplicando per 12 mesi porta ad un consumo un miliardo e 620 milioni di pizze all’anno sono quelle mangiate presso le pizzerie e ristoranti-pizzerie e quelle portate a casa.
Il costo medio di una pizza e bibita, sempre secondo l’Accademia Pizzaioli varia tra i 7 e gli 11 euro. Il Centro risulta l’area geografica più cara rispetto a Nord e Sud. Mediamente in Italia le palline per pizza vanno da un peso di 180 a 260 grammi. Consideriamo che la maggior parte delle pizze consumate sono quelle basse, senza bordo alto e quindi con un peso che va da 180 a 200 grammi, c’è poi una buona parte che va intorno ai 220 grammi ed infine le pizze Napoletane attorno ai 260 grammi. Le pizze, così dette all’Italiana, cioè basse, rappresentano il 90% del totale, il 10% è rappresentato dalle pizze Napoletane.

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