Entro due anni, in Giappone, ci sarà la prima fattoria robotica al mondo. Ad annunciarlo, la società giapponese Spread, di base a Kyoto, che entro il 2017 conta di ultimare la costruzione di una azienda agricola robotizzata per la coltivazione indoor di lattuga. Secondo la Spread (www.spread.co.jp), gli automi si occuperanno di quasi tutti gli aspetti della coltivazione con una importante eccezione, l’impianto dei semi, che “verrà fatta dagli esseri umani - ha detto un portavoce della società - ma tutto il resto del processo verrà effettuato da automi, compreso il raccolto. Questo consentirà di ridurre i costi per il personale di oltre il 50% e quelli per l’energia di almeno un terzo”.
Non è chiaro che tipo di robot verranno impiegati nella speciale serra che servirà a coltivare 30.000 cespi di lattuga al giorno, in speciali scaffali multipiano all’interno della fattoria da 4.800 mq. Al momento, sul mercato mondiale ci sono almeno una dozzina di robot specializzati per l’impiego agricolo, che vanno dal drone “Agribotix Hornet” con sensori all’infrarosso che misurano anche la salute del raccolto, al trattore super-smart “Grizzly”, passando per i robot per il raccolto come “Agrobot SW6010”, “Energid Citrus Picker” e “Autonomous Tractor Split”, e i potatori di precisione come “Vision Robotics” e “Wall-Ye”.
La fattoria-fabbrica di Kizugawa è, però, la prima a tentare la via della completa automazione, tra l’altro all’insegna della sostenibilità ambientale: riciclerà, infatti, il 98% dell’acqua impiegata per la coltivazione, utilizzando controlli computerizzati per regolare illuminazione, temperatura, umidità e livelli di CO2. La quasi totale assenza di contatto umano dovrebbe poi ridurre anche il rischio di contaminazione del raccolto, aumentandone l’igiene.
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