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La produzione mondiale toccherà i 3 milioni di tonnellate, con un aumento del 22% sulla campagna olearia 2014 (Italia a +58%): ecco la fotografia scattata dall’ultima riunione del Coi - Consiglio Oleicolo Internazionale, di scena ieri a Madrid

Non Solo Vino
La produzione mondiale di olio toccherà i 3 milioni di tonnellate

La produzione mondiale toccherà i 3 milioni di tonnellate, con un aumento del 22% sulla campagna olearia 2014: ecco la fotografia scattata dall’ultima riunione del Coi - Consiglio Oleicolo Internazionale, di scena ieri a Madrid, frutto dell’elaborazione dei dati provenienti dai diversi Paesi in cui la campagna olivicola sta entrando nel vivo. “Le previsioni del Coi, secondo cui la produzione italiana potrebbe raggiungere le 350.000 tonnellate, segnando un +58% sulla disastrosa campagna del 2014/2015, è un segnale di speranza per tutto il settore - commenta Giuseppe Masturzo, presidente di Federolio - Federazione Nazionale del Commercio Oleario (www.federolio.it) - che ha pesantemente sofferto della scarsa quantità e qualità della produzione nazionale, flagellata dalla mosca olearia in tutta Italia e dalla Xylella in Puglia. Questa prima fase della campagna appena iniziata lascia ben sperare sia in termini di quantità che di qualità dell’olio, il che gioverebbe non solo agli operatori del settore, costantemente alla ricerca di materia prima e di qualità, ma anche al consumatore, che potrà beneficiare di positive ripercussioni sui prezzi”.
“Le previsioni del Coi sono uno spiraglio di luce di cui tutti in questo settore avevamo bisogno. Su questo però - commenta Giovanni Zucchi, presidente di Assitol - Associazione Italiana dell’Industria Olearia - non ci dobbiamo adagiare, perché da sempre, lo sappiamo, l’Italia ha un grave deficit produttivo, pur essendo il secondo Paese al mondo dietro la Spagna, che si stima produrrà circa 1,2 milioni di tonnellate, facendo segnare un +38% sul 2014. Modernizzazione della produzione, miglioramento della competitività e tutela della qualità devono dunque continuare a essere le priorità del settore, perché solo così si potrà fare dell’Italia un player sempre più in grado di coprire il fabbisogno interno di olio di oliva e quello necessario alle esportazioni, in un mercato globale dove tutti i Paesi dell’area mediterranea continuano ad incrementare la quantità e la qualità delle loro produzioni”.
La produzione nazionale, infatti, è fortemente insufficiente a coprire il fabbisogno interno e quello necessario alle attività di export, pari complessivamente a 1 milione di tonnellate. Se si considera che il consumo interno di oli da olive si attesta intorno alle 600.000 tonnellate e che 400.000 sono le tonnellate di cui le nostre aziende hanno bisogno per quell’attività di export che fa dell’Italia il primo Paese esportatore di olio da olive in confezioni (con un valore pari a 1 miliardo di euro sulla bilancia commerciale italiana), si capisce bene come sia da sempre strutturalmente indispensabile selezionare, anche in mercati esteri, l’olio che la produzione nazionale non è in grado di fornire. Per questo Assitol e Federolio sono convinte della necessità di fronteggiare la situazione in cui da tempo versa il comparto della produzione olivicola nazionale, con interventi strutturali che portino una modernizzazione della produzione, un miglioramento della competitività e una tutela della qualità, a sostegno del miglioramento della capacità produttiva del Belpaese.
Dal punto di vista dell’approvvigionamento, per soddisfare il fabbisogno interno ed estero, le oltre 200 aziende dell’industria e del commercio oleario vantano una lunga esperienza e competenza nella scelta delle migliori materie prime e nell’accostamento degli oli migliori, per ottenere prodotti di qualità e dalle caratteristiche organolettiche rispondenti ai diversi gusti dei consumatori, garantendo nei confronti di questi ultimi la massima trasparenza e informazione. Sul tema della tracciabilità, infatti, la garanzia di trasparenza sull’origine del prodotto è stata rafforzata con l’entrata in vigore, dal 13 dicembre scorso, dell’obbligo di mettere l’indicazione di origine nel fronte principale delle bottiglie di extravergine di oliva.

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