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La protesta del riso entra nel vivo e si sposta a Roma dove i produttori Coldiretti incontreranno il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per affrontare il più grave momento di difficoltà per il settore dall’inizio della crisi

La protesta si sposta a Roma dove i produttori di riso della Coldiretti incontreranno il 15 luglio il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per affrontare il più grave momento di difficoltà per il settore dall’inizio della crisi. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo parlando della mobilitazione per salvare il riso italiano dell’invasione di riso proveniente dall’Asia che ha già visto impegnati migliaia di agricoltori, mondine e loro famiglie nelle piazze delle principali città in tutte le Regioni di produzione, dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia fino alla Sardegna.
“Lo sfruttamento in Asia dove si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee ha aperto le porte alle speculazioni in Europa dove il riso lavorato cambogiano arriva in Italia ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle norme sulla salute, sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti sociali dei lavoratori con rischi anche per i consumatori perché la produzione straniera viene “spacciata” come nazionale. Per questo chiediamo - conclude Moncalvo - l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del riso in vendita, che vengano resi pubblici i nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi”.
“Quella dei risicoltori italiani - afferma il Ministro Martina - è una battaglia giusta che noi stiamo conducendo da mesi. Da quando, primi in Europa, abbiamo posto anche formalmente la questione alla Commissione Europea. Per ben due volte negli ultimi mesi siamo stati artefici di un confronto che ha portato anche alla presentazione di un testo condiviso con altri Paesi membri ed in particolare con Spagna e Grecia per coordinare un’azione congiunta di sensibilizzazione a livello europeo per l’adozione di opportune misure di contrasto. Stiamo lavorando con il Ministero dello sviluppo economico e con l’Ente Nazionale Risi - continua Martina - ad un documento che valuti le effettive conseguenze negative sul settore, in termini di margini economici per le imprese e di tenuta dell’intero comparto risicolo italiano ed europeo. Abbiamo intenzione di sensibilizzare al massimo la Commissione su questa vicenda che richiede in tempi brevi un riscontro rapido ed efficace per salvaguardare il settore”.

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