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LA PUGLIA PORTABANDIERA DELLA LOTTA ALLA SPECULAZIONE SUI PREZZI DELL’“ORO VERDE”. CIA PUGLIA DENUNCIA: “ABBASSAMENTO DEL PARAMETRO DEGLI “ALCHIL ESTERI” E PREZZI TROPPO BASSI DELLE OLIVE”. AL VIA LA PETIZIONE ALL’UE PER TUTELARE L’EXTRAVERGINE

La Puglia, con i suoi 360.000 ettari dedicati all’olivicolo e l’incidenza con Calabria e Sicilia sulla produzione nazionale dell’85%, si fa portabandiera della lotta alla speculazione sui prezzi dell’“oro verde”. La Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Puglia oggi a Bari ha infatti denunciato l’“abbassamento del parametro degli “Alchil esteri” e prezzi troppo bassi delle olive”, facendo partiere una petizione all’Unione Europea per tutelare l’olio extravergine di oliva, prodotto simbolo del made in Italy (info: www.scianet.it).
“A garanzia della qualità dell’olio extravergine di oliva - ha spiegato il presidente di Cia Puglia, Antonio Barile - proponiamo l’abbassamento del parametro (fissato con normativa europea) degli “Alchil esteri”. Questi sono composti che si formano in seguito al degrado delle olive ed una loro presenza elevata - prosegue Barile - indica scarsa qualità dell’extravergine. Noi chiediamo che la soglia sia portata dagli attuai 75mg/kg a 30 in modo da non consentire miscele fraudolente con olio lampante, che ancora viene utilizzato sul mercato. L’olio lampante - spiega la Cia Puglia - è quello spremuto dall’oliva caduta a terra è molto acido tanto da essere raffinato con processi chimici e unito a una percentuale di olio extravergine per fare olio di oliva. La situazione - lamenta la Cia Puglia - sta seriamente compromettendo miglia di aziende in un settore, quello olivicolo, che nella sola Puglia interessa 360.000 ettari, impegna 9 milioni di giornate lavorative ed ha una produzione lorda vendibile di quasi 300 milioni di euro. C’è poi - ha aggiunto Barile - la questione dei bassi prezzi delle olive da olio che si vendono a 35-40 euro al quintale mentre il prezzo giusto dovrebbe essere sui 70 euro. Questi prezzi non hanno alcuna giustificazione perché a livello nazionale c’é carenza di olio di oliva extravergine. Siamo quindi di fronte - secondo il presidente della Cia Puglia - a una speculazione fatta da commercianti, industriali, imbottigliatori, e dal “sistema della trasformazione”, con i frantoi oleari che sono sempre più forti nel processo produttivo e speculativo”.

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