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LA QUALITA’ DELLE SAGRE VA PEGGIORANDO. GLI ITALIANI CHIEDONO L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE ESPRESSE NEL “MANIFESTO DELLE SAGRE AUTENTICHE”, CHE DEVONO SERVIRE COME PUNTI DI RIFERIMENTO PER UNA RIORGANIZZAZIONE NORMATIVA SERIA

Gli italiani non sono soddisfatti delle sagre che, prevalentemente nella stagione estiva, ogni anno animano i piccoli centri urbani e le piazze cittadine. Emerge dal sondaggio lanciato dalla rivista “Italia a Tavola”.

La maggioranza dei votanti è d’accordo su che cosa dovrebbe essere una sagra: prima di tutto un evento centrato su un prodotto agricolo o una ricetta del territorio (51%) e, in seconda battuta, un’occasione ricreativa e di socializzazione (22%) e un modo per favorire il turismo (15%). Il 49% ha dichiarato di essere stato ad una sagra nell’estate 2010, il che significa che le feste in piazza sono un forte richiamo, almeno per un italiano su 2. Preoccupante, però, il dato fornito dal secondo quesito: la maggioranza (51%) ha notato peggioramenti nella qualità generale delle ultime sagre.

Delle 1.003 persone che hanno partecipato al sondaggio solo una su 4 si dice soddisfatta dell’organizzazione e della preparazione dei piatti; il 35% è poco soddisfatto; il 40% non lo è per niente.

Preoccupante la percentuale di chi (54%) ha rilevato forti carenze dal punto di vista igienico-sanitario: un motivo in più per disciplinare con urgenza una serie di manifestazioni che, in virtù della mancanza di controlli seri e costanti, trascurano la pulizia degli ambienti e delle attrezzature, mettendo a rischio anche la salubrità delle pietanze somministrate.

Dopo la pubblicazione del “Manifesto” la parola dovrebbe passare, secondo il 44%, alle Regioni, che dovrebbero varare norme più restrittive; per il 32% dovrebbero essere gli stessi organizzatori delle sagre ad autoregolarsi facendo sì che le indicazioni del “Manifesto” vengano sempre rispettate; il 22% ritiene, invece, che dovrebbe intervenire il Governo, con una legge che recepisca i principi indicati.

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